Frasi di Vincenzo Consolo

Vincenzo Consolo
Data di nascita: 18. Febbraio 1933
Data di morte: 21. Gennaio 2012
Vincenzo Consolo è stato uno scrittore, giornalista e saggista italiano. È considerato uno tra i maggiori narratori italiani contemporanei. È un autore sui generis perché non scrive veri e propri romanzi, convinto com'è che "non si possono scrivere romanzi perché ingannano il lettore", ma predilige una narrazione orientata verso la poesia.
Lavori
Frasi Vincenzo Consolo
„[Parlando delle proprie scelte lessicali] Non sono però parole inventate, ma reperite, ritrovate. Le trovo nella mia memoria, nel mio patrimonio linguistico, ma sono frutto anche di mie ricerche, di miei scavi storico-lessicali. Sin dal primo libro sono partito da una estremità linguistica, mi sono collocato, come narrante, in un'isola linguistica, in una colonia lombarda di Sicilia, San Fratello, dove si parla un antico dialetto, il gallo-italico. È quella stessa particolarità storico-linguistica avvertita da Sciascia.“
Origine: Da Fuga dall'Etna. La Sicilia e Milano, la memoria e la storia, Donzelli, 1993, p. 54.
„Arrivammo a Pantalica, l'antichissima Hybla, ci arrampicammo su per sentieri di capre, entrammo nelle tombe della necropoli, nelle grotte-abitazioni, nei santuari scavati nelle ripide pareti della roccia a picco sulle acque dell'Anapo. Il vecchio parlava sempre, mi raccontava la sua vita, la fanciullezza e la giovinezza passate in quel luogo. Mi diceva di erbe e di animali, dei serpenti dell'Anapo, e di un enorme serpente, la biddina, fantastico drago, che pochi hanno visto, che fàscina e ingoia uomini, asini, pecore, capre. Fermo sulla soglia, sotto l'arco d'una grotta, tra la luce e l'ombra, lo guardavo questo vecchio sopravvissuto, la faccia nera e rugosa, le grosse mani terrose, e mi sembrava che, dopo millenni, uscisse in quel momento dal fondo buio della grotta, estraneo, remoto, metafisico.“
— Vincenzo Consolo, libro Le pietre di Pantalica
Le pietre di Pantalica
„Cu voli puisia venga 'n Sicilia ha cantato il poeta dialettale Ignazio Buttitta. Sì, tutti poeti noi siciliani; da sempre, e in quei saloni di Palazzo dei Normanni in cui attorno allo Stupor mundi, a Federico II, nacque la Scuola poetica siciliana, si muovono oggi i nuovi poeti, gli assessori della nuova giunta di Raffaele Lombardo.“
Origine: Da Poeti di Sicilia, il Manifesto, 23 settembre 2009; riportato in Poeti di Sicilia http://vincenzoconsolo.it/?p=299, VincenzoConsolo.it, settembre 2010.
„Credo che l'emigrazione sia veramente il cammino delle civiltà. Tutte le grandi civiltà si sono infatti formate attraverso le emigrazioni, a partire da quella greca.“
Origine: Da un'intervista per il Corriere di Como, 19 novembre 1997; riportata in La Sicilia comasca di Consolo nei "Meridiani" http://vincenzoconsolo.it/?p=1070, VincenzoConsolo.it.
„Ma che siamo noi, che siamo?… Formicole che s'ammazzano di travaglio in questa vita breve come il giorno, un lampo. In fila avant'arriere senza sosta sopra quest'aia tonda che si chiama mondo, carichi di grani, paglie, pùliche, a pro' di uno, due più fortunati. E poi? Il tempo passa, ammassa fango, terra sopra un gran frantumo d'ossa. E resta, come segno della vita scanalata, qualche scritta sopra d'una lastra, qualche scena o figura.“
— Vincenzo Consolo, libro Le pietre di Pantalica
Le pietre di Pantalica
Origine: Citato in Vincenzo Consolo e il ritratto di una Sicilia suggestiva e straziante http://www.lavocedinewyork.com/arts/libri/2014/01/21/vincenzo-consolo-e-il-ritratto-di-una-sicilia-suggestiva-e-straziante/, La Voce di New York.com, 21 gennaio 2014.
„Le parole sono pietre — mai titolo di libro fu più felicemente duro e capace di colpire — è il frutto di un viaggio in Sicilia in tre tempi: nel 1951, nel 1952 e nel 1955, anno, questo stesso, in cui fu pubblicato per la prima volta. […] Ultimo, allora, di una lunghissima e illustrissima schiera di viaggiatori in Sicilia, viaggiatori che spesso, in questa terra antica e composita, enormemente stratificata, sono stati ingannati o fuorviati da superfici arditamente colorate o da monumentalità incombenti, fino a giungere qualche volta allo smarrimento (come successe a quel povero inglese di nome Newman, divenuto poi cardinale, che dalla Sicilia scappò confuso e febbricitante), ultimo, dicevo, Levi, non ha distrazioni e incertezze.“
dalla prefazione a Le parole sono pietre, Giulio Einaudi editore, Torino, 2010, pp. VI-VII
„Ed è Palermo, la fastosa e miserabile Palermo, con i suoi palazzi nobiliari che imitano le regge dei Borboni tra i «cortili» di tracoma e tisi, con le ville-alberghi in stile moresco-liberty di imprenditori come i Florio che s'alzavano sopra i tetti dei tuguri; la Palermo delle strade brulicanti d'umanità come quelle di Nuova Delhi o del Cairo e dei sotterranei dei conventi affollati di morti imbalsamati, bloccati in gesti e ghigni come al passaggio di quello scheletro a cavallo e armato di falce che si vede nell'affresco chiamato Trionfo della morte del museo Abatellis.“
Origine: Dalla prefazione di Vincenzo Consolo a Carlo Levi, Le parole sono pietre, Giulio Einaudi editore, Torino, 2010, p. XI.
„Questa cultura della difesa dei cani ad oltranza porta ad adorarli in un modo decisamente meno sano che nella cultura contadina.“
Origine: Da un'intervista su la Repubblica, 17 marzo 2009.