da Stanze sovra la bellezza di Napoli, canto I.52; citato in Cristiana Anna Addesso, Le Stanze del Fuscano sovra la bellezza di Napoli http://www.fedoa.unina.it/2434/1/Addesso_Filologia_Moderna.pdf, Dottorato di ricerca in Filologia moderna, ciclo XVII (2002-2005), Università degli Studi di Napoli Federico II
“[…] M. Andrea Palladio Vicentino Architetto […] ha con incredibile profitto […] acquistato la vera Architettura, non solo intendendo le belle, e sottili ragioni di essa, ma anco ponendola in opera, sì nei sottilissimi e vaghi disegni delle piante, degli alzati et de i profili, come ne lo eseguire e far molti e superbi edifizj, ne la patria sua, et altrove, che contendono con gli antichi, danno lume a moderni, e daran meraviglia a quelli che verranno.”
citato in Filippo Scolari, Andrea Palladio, Della vita e delle opere dell'architetto Vincenzo Scamozzi commentario, Andreola, Treviso, 1837, p. 164 http://books.google.com/books?id=P6E5AAAAcAAJ&pg=PA164
Argomenti
dio , vita , alzata , antico , architetto , architettura , citata , commentario , danno , disegno , lume , meraviglia , opera , operaio , patria , pianto , profilo , profitto , ragione , scolaro , superbia , superboDaniele Barbaro 1
cardinale, patriarca cattolico e umanista italiano 1513–1570Citazioni simili
304r-304v, citato in Giuseppe Arrigoni, Documenti inediti risguardanti [sic] la storia della Valsassina e delle terre limitrofe, vol. I, fasc. I, Milano 1857, pp. 70-71
Cronoca dei Torriani e Descrizione della Valsassina

da Lettera a Francesco Vettori, Firenze, 10 dicembre 1513, in Tutte le opere, a c. di M. Martelli, Firenze, Sansoni, 1971; citato in Classici italiani http://www.classicitaliani.it/machiav/mac64_let_05.htm
Variante: Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch'io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro.
“L'huomo, in somma, è un picciol mondo, et è perfettissima e compiutissima opera di Dio.”
Origine: Citato in Harbottle, p. 335
Origine: Dialoghi Piacevoli, Dell'Honore, p. 238

“L'umile spegne la superbia, però […] 'l superbo non può far danno a l'umile.”
Libro della divina dottrina volgarmente detto Dialogo della divina provvidenza