“[Riferito alla lettere] Non dissimulo di conoscere nel Perticari qualche volta troppo l'arte, e di vederne quasi gli scorbi delle minute; di parermi anco alcun'altra negli affetti e ne' giudizi più enfatico che espressivo; ma quell'anima schietta, e quegli impeti di affezione, di benevolenza, que' getti di bile forti e sonanti, quella soave tristezza, quelle forme naturali e attrattive pigliano l'animo; e lo ingentiliscono, e lo empiono come di consolazioni amorose.”

Origine: Lettera a Monsignor Carlemanuele Muzzarelli, p. XX

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia
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accademico della Crusca, scrittore, storico e critico lette… 1812–1892

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“Fa la bile nell'uom lo stesso effetto, che il tracannato vin copioso e schietto.”

Cristoforo Poggiali (1721–1811) bibliotecario, erudito ed ecclesiastico italiano

Origine: Proverbj, motti e sentenze ad uso ed istruzione del popolo, p. 280

“L'aprir troppo il pugno spargendo vezzi toglie la naturalezza de' parlari domestici, e affredda gli affetti, e fa le lettere pigre e quasi riscontrose.”

Prospero Viani (1812–1892) accademico della Crusca, scrittore, storico e critico letterario italiano

Origine: Lettera a Monsignor Carlemanuele Muzzarelli, p. XVI

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“Le passioni non sono virtù, ma impeti naturali, perché non si acquistano con atti liberi, ma precedono l'umano discorso; non perfezzionano l'animo, ma perturbano il cuore, e alterano il sembiante.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

162; pp. 20-21
Il teatro della politica
Origine: Emanuele Tesauro, La filosofia morale [derivata dall'alto fonte del grande Aristotele stagirita] (1670), libro XIV, cap. I: «Le passioni non sono virtù, ma impeti naturali; perché non si acquistano con atti liberi, ma precedono l'uman discorso; non perfezionano l'animo, ma perturbano il cuore, ed alterano il sembiante.»

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“[Fine dell'arte figurativa] Destare nell'animo con la finzione del naturale un sentimento non ignobile.”

Camillo Boito (1836–1914) architetto e scrittore italiano

Origine: Il critico, VIII

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