“Nel dopoguerra, le condizioni del nostro paese erano disastrose: mancavano le prospettive di recupero. La conversione di quella parte dell'industria che era sopravvissuta agli eventi bellici in attività di pace, richiedeva capitali che era difficile convogliare verso investimenti il cui rendimento appariva incerto. E richiedeva la disponibilità di fonti energetiche che l'Italia non possedeva. La ricostruzione delle industrie era problematica. La disoccupazione costringeva all'indigenza una parte rilevante della popolazione, senza ragionevoli prospettive di recupero. Il credito internazionale del nostro paese, sul piano diplomatico ed economico era insignificante. La lira subiva un processo di svalutazione continuo.”