vol. 9, parte 3, p. 971
Storia dell'arte italiana, La pittura del Cinquecento
“Il gruppo dei quadretti con Sacre Famiglie ci ha rappresentato un pittore che viene da Dosso Dossi senza intenderlo, ma standogli appresso, logorando, nella sua pochezza, nella sua incapacità, la materia dossesca. Egli non può essere se non Battista di Dosso, vissuto fra gli strumenti dell'arte del fratello, tra gli elementi pittorici ch'egli immiserisce e scompone. Di Raffaello non lascia traccia; ed è a credersi che egli sia stato a Roma più per baciare i piedi alla statua di S. Pietro, che non per dipingere con Giulio Romano e il Penni, Perin del Vaga e Pellegrino da Modena. Avrà avuta una commissione del suo Duca, per dare una seccatura di più a Raffaello; ma certo egli non vide neppure la soglia del tempio pittorico dell'Urbinate.”
vol. 9, parte 3, pp. 991-997
Storia dell'arte italiana, La pittura del Cinquecento
Argomenti
duca , commissione , materia , strumento , pellegrino , incapacità , pietra , seccatura , vissuto , parte , stato , gruppo , famiglio , statua , soglia , famiglia , pittore , elemento , arte , battista , tempio , pochezza , fratello , dosso , essere , romano , tracciaAdolfo Venturi (storico dell'arte) 69
storico dell'arte e accademico italiano 1856–1941Citazioni simili
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