“Nel 1291, quando Pietro Cavallini lavorava i di Santa Maria in Trastevere, un gran progresso dovette essere avvenuto nella sua maniera, […]. Non si vedono più figure piatte su fondi d'oro, ma scene aventi rilievo e gareggianti con la pittura, vesti a colori schiariti e svaniti nelle parti avvivate da bianche luci, intensi gradatamente nelle ombre. L'oro, non steso più ne' manti come su lastre metalliche, s'intesse ne' broccati e nelle tele, trae dalle penne del pavone il suo splendore per raggiare nell'ala dell'angiolo dellAnnunciazione, filetta i contorni, sparge di moschette o alluciola i panni per mettere all'unisono il fondo con le figure sovrapposte, che sembrano intagliate nelle onici o nelle gemme.”
vol. 5, pp. 141-143
Storia dell'arte italiana, La pittura del Trecento e le sue origini
Citazioni simili

Origine: Da Don Diego Velázquez, 1943; citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, Rizzoli/Skira, Milano, 2003, pp. 183-188.
vol. 1, pp. 103-104
Documenti toscani per la storia dell'arte
Origine: La Biccherna, attiva dal secolo XII fino al 1786, fu una delle principali magistrature finanziarie della Repubblica di Siena.

Origine: Luna e sole. Le letterature del Sud-est asiatico, nota a p. 225.
Origine: Citato in Alessandro Bausani, Le letterature del Sud-Est asiatico, p. 225

da Frasi; 1972
Illuminazioni
Variante: Ho teso corde da campanile a campanile; ghirlande da finestra a finestra; catene d'oro da stella a stella, e danzo.

“Abbi pietà, Signore, dei ciechi che vedono soltanto l'oro.”
L'arpa dello Spirito

Origine: Il dramma musicale greco, p. 47, 1988

vol. 7, parte 1, pp. 196-198
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento
Variante: A Firenze, Gentile, l'apparatore magnifico, riversa fiori nelle gotiche cornici, popola di cavalli, di cani, di scimmie, di uccelli la scena dellAdorazione dei Magi. Passano i Re sul fondo, di contrada in contrada, scendono le erte montane, varcano i ponti levatoi de' castelli, seguiti da cortigiani col falco in pugno, da cacciatori col. Il più vecchio si prostra, bacia un piede al divin Bambino che gli pone una manina sulla testa calva; e gli altri due Re offrono riverenti i doni chiusi come in gotici reliquiarî. Vesti di broccato e di damasco, cinture gemmate e con caratteri cufici, come ne' vasi ageminati della Persia, bardature e fornimenti d'oro de' cavalli, risplendono in quella scena strabocchevole di ricchezza, dove il pittore fa la ruota, pavone dalle iridiscenti penne occhiute. (vol. 7, parte 1, pp. 196-198)