“Come si esce di qui?» «Se ha tanta fretta… Ci sono due modi, quello permanente e quello temporaneo. Quello permanente è dal tetto: un bel salto e si libera per sempre da tutta questa schifezza. L'uscita temporanea è lì in fondo, dove c'è quel rimbambito col pugno alzato a cui cadono i pantaloni e cha fa il saluto rivoluzionario a chiunque passa. Ma se esce di là, prima o poi tornerà qui.» «È stato lei a derubarmi?» «Il dubbio offende. Quando l'hanno portata qui, lei era già pulito come uno specchio e io accetto solo titoli quotati in borsa.”
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“Essere sconfitti è spesso una condizione temporanea. Rinunciare è ciò che lo rende permanente.”

Variante: [... ]
-Il complicato arriva quando uno si accorge che ha un desiderio di cui si vergogna: ha una voglia pazzesca di qualcosa che non può fare, o è orrendo, o fa del male a qualcuno. Okay?
-Okay.
-E allora si chiede: devo starlo a sentire questo desiderio o devo togliermelo dalla testa?
-Già.
-Già. Uno ci pensa e alla fine decide. Per cento volte se lo toglie dalla testa, poi arriva il giorno che se lo tiene e decide di farla quella cosa di cui ha tanta voglia: e la fa: ed eccola lì la schifezza.
-Però non dovrebbe farla, vero, la schifezza?
-No. Ma sta' attento: dato che noi non siamo calzini ma persone, non siamo qui con il fine principale di essere puliti. I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire pur di star dietro a un proprio desiderio. Si fa la schifezza e poi la si paga. E solo queso è davvero importante: che quando arriva il momento di pagare uno non pensi di scappare e stia lì, dignitosamente, a pagare. Solo questo è importante.
Origine: Castelli di rabbia, p. 52

Origine: Da http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-db122e96-535f-46a3-8bed-71314f6a9bb5.html, dal film-documentario Prove per una tragedia siciliana (2009).