“Erano le dieci antimeridiane del mercoledì 23 ottobre 1851, quando nella Sacristia di questa Cattedrale mi si presentò un uomo sui cinquant'anni, piangente, desolato gridando: sono rovinato, sono rovinato, D. Martini, per carità non mi abbandoni, e salvi mio figlio. Era tanta la piena del dolore, e la desolazione del misero, che non potendo più parlare, né stare in piedi, si pose a sedere sopra uno scanno della Sacristia stessa fino a che, dato sfogo al pianto ed al dolore, che lo soffocavano, tornò a gridare: per carità, mi ajuti, D. Martini, altrimenti sono disperato!”
Incipit di Il Confortatorio di Mantova negli anni 1851, 52, 53 e 55
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“L'immortalità è un dolore al sedere.”
Origine: Venere sulla conchiglia, p. 24

“La donna è la rovina dell'uomo ma resta il fatto che l'uomo senza la donna è rovinato.”

Origine: Sul dolore. Parole che non ti aspetti, p. 225

“L'uomo è, sopra tutto, un animale accomodativo. Non c'è turpitudine o dolore a cui non s'adatti.”
Origine: Citato in Dizionario mondiale di Storia, Rizzoli Larousse, Milano, 2003, p. 294. ISBN 88-525-0077-4

“[…] quando il pianto non è avvelenato dalla vergogna, il dolore fa bello e fortifica.”
dalla lettera a Giacinto Collegno, 10 dicembre 1847, vol. II, n. 323, p. 303
Epistolario

ed. 1991

Origine: La prediletta. Il diario della figlia di Sissi, p. 220