“Non è lo stato che rende vitali i suoi organi; è l'uomo che li vivifica, l'uomo che li mortifica, l'uomo singolo e organizzato, la persona reale effettiva, non l'ente astratto che si usa chiamare stato.”

—  Luigi Sturzo

da Politica e morale, Zanichelli, Bologna 1972

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Luigi Sturzo 25
sacerdote e politico italiano 1871–1959

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“[Segesta] Il tempio di Segesta sembra essere stato posto ai piedi della montagna da un uomo geniale che aveva avuto la rivelazione del punto unico in cui lo doveva erigere. Anima da solo l'immensità del paesaggio che vivifica ed abbellisce divinamente.”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Citato in Quando Segesta affascinò Alberto Moravia http://palermo.repubblica.it/dettaglio/quando-segesta-affascino-alberto-moravia/1401211/2, Repubblica.it, 6 dicembre 2007.

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“Giuda è stato uomo come io sono uomo: Non peggiore, non più peccatore di me.”

Luigi Santucci (1918–1999) scrittore, romanziere e poeta italiano

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“Forse l'uomo che ha inciso di più su di me è stato Picasso, anche come persona di cui sono stato amico. Era un uomo estremamente vitalizzante. Quando stavi con lui, una sera, a pranzo, qualche ora, per vedere le sue opere insieme a lui, ne uscivi arricchito, eccitato, fecondato quasi.”

Renato Guttuso (1911–1987) pittore e politico italiano

Origine: Da Diario di Guttuso di Giuseppe Tornatore, per Rai Teche; video disponibile in Diario di Guttuso-prima puntata http://www.regionesicilia.rai.it/dl/sicilia/video/ContentItem-888efbd0-47af-4644-8445-83725965557a.html,Regionesicilia.rai.it.

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“Se la libertà dev'essere l'attributo dell'uomo reale, e non di quell'astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il Fascismo è per la libertà. È per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello Stato e dell'individuo nello Stato.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dalla voce "Fascismo" redatta per l'Enciclopedia Treccani, 1932; da Scritti e discorsi, vol. VIII, p. 71
Origine: Tale voce fu presumibilmente scritta con la collaborazione di Giovanni Gentile

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