“Sono andato via giovane dal mio paese, la Bosnia, a causa della guerra che stava arrivando. Ho vissuto in Lussemburgo, un paese molto piccolo. Poi, mi sono trasferito da solo, in Francia, molto giovane, per seguire il sogno del calcio. Ed è da quel momento che ho cominciato a lavorare e a pensare diversamente. Vedevo lo stadio e sognavo di giocarci, e ci son riuscito a 17 anni.”
Origine: Dall'evento Emergenza Talento, 23 maggio 2019; citato in Pjanic e Randstad: parola al talento https://www.juventus.com/it/news/news/2019/pjanic-e-randstad--parola-al-talento.php, Juventus.com, 23 maggio 2019.
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Origine: Da un intervento nel programma televisivo Wikitaly, Rai 2, 11 ottobre 2012.
Variante: È stato molto difficile. Tanto è vero che quando mi sono sposata, dopo sono andata a vivere a Milano e ci ho vissuto undici anni, proprio perché io personalmente non riuscivo a conciliare il mio lavoro con i bambini piccoli, per lo meno fino a quando sono piccoli è molto difficile, e fare il teatro non ne parliamo, ti porta via per tournée, e infatti io ho rinunciato tante cose quando i miei figli erano piccoli. E poi ho anche rifiutato il doppiaggio, perché quello mi occupava troppo. Poi sono tornata a Roma, dopo dodici anni, e dopo un divorzio, e ho ripreso a lavorare anche bene, però senz'altro conciliare la vita famigliare con un lavoro così pieno, com'è stato il mio, sempre occupata dalla mattina alla sera, io sono riuscita a fare i salti mortali per essere più vicina a loro. Ho avuto la fortuna di trovare delle babysitter bravissime, che li seguivano anche nello studio. Ma avevo anche bisogno di lavorare, non potevo dire di no. Ma è andata bene anche così, perché ho due figli meravigliosi, e sono contentissima.