“Per sopravvivere si era smussato. Gli zingari invece erano un groviglio di spigoli. Non era l'imperfezione nel corpo o nel cervello, un'incisione sul pisello, il cognome di una città, la barba o il modo di parlare che li distingueva. Nemmeno la religione, la musica o il cibo. Nessuno di loro era mai diventato ricco, non avevano fatto guerre contro nessuno, non pensavano alla bomba atomica e alla armi chimiche o batteriologiche, non reclamavano una terra, non avevano creato né galere né manicomi. Qualcuno sapeva rubare sul tram, lavorare gli piaceva poco come a tutti, ma loro lo nascondevano meno e non consideravano un dramma puzzare di sudore o restare per una settimana senza cambiarsi mutande e calzini. In un'Europa che aspirava a una perfezione fatta di purezza sintetica e occhi azzurri, gli zingari apparivano come una zecca sul cane di Barbie, la muffa nel cheeseburger, i tarli da Ikea.”
Origine: Lotta di classe, pp. 217-218
Argomenti
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attore teatrale, regista cinematografico e scrittore italia… 1972Citazioni simili

Origine: Aforismi dell'arte bellica, p. 37
Origine: What Just Happened? Storie amare dal fronte di Hollywood, p. 12

“Nessuno può garantire del suo ultimo sentimento, né del proprio cervello.”
L'arte di comandare, Appendice

libro Perché non possiamo essere cristiani