“[Macalda, nel suo secondo incontro con Pietro d'Aragona, risponde a due domande del re, facendo allusione alle sue mire su di lui] Finalmente il Re, sendosi accorto come a lei facea noia l'andarsene, cercò con la mente un altro mezzo per allontanar la disonesta opera; si volse dunque a colei e disse: «che è quello che vie più temi?» ed essa: «che mio marito muoia»; e di nuovo il Re: «che è quello che più ami?» e la donna: «quello che più amo non è mio.»”
cap. LI
Historia Sicula
Origine: Con riferimento all'approccio sessuale messo in atto dalla donna nei confronti del Re.
Citazioni simili

Vol VI: 1250-1314, Cap. XLVII – Continuazione delle cose di Sicilia, p. 274
Storia d'Italia narrata al popolo italiano
Origine: Cronaca Catalana, c. 96
Origine: l D'Esclot, che in tutto il racconto si mostra favorevole a Macalda, dice : Quando la donna vide il re, ne rimase innamorata come di colui ch'era valente e piacevole signore, non già per cattiva intenzione». Ma Bartolommeo di Neocastro concittadino di Macalda la descrive come una Messalina.

cap. XCVI, pp. 840-41
Origine: In una prima redazione della Crònica, gli attributi di Macalda erano «leale (leyal) e gentile». In seguito, il «leyal», non più utilizzabile in maniera neutra dopo la caduta in rovina per presunte istigazioni e complotti, fu rimosso e sostituito con «bella» (Ferran Soldevila i Zubiburu, Pere II el Gran: el desafiament amb Carles d'Anjou, Estudis Universitaris Catalans, IX (1915-1916). Monografia pubblicata in ritardo, con separata tiratura, il 1919 (ora in: Ferran Soldevila i Zubiburu, El desafiament de Pere el Gran amb Carles d'Anjou, Barcelona, 1960)
da La Sicilia del Seicento, società e cultura, Mursia, 1976, pp. 216-217

“Ciò che un re riesce a erigere, un altro re lo può abbattere.”
Illyrio Mopatis
2016, p. 47
I guerrieri del ghiaccio - I fuochi di Valyria - La Danza dei Draghi