Variante: br/>Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria. Mentre i gentili fanno esperienza del mondo mediante i sensi tradizionali e usano la memoria solo come strumento di second'ordine per interpretare i fatti, per gli ebrei la memoria non è meno primaria della puntura di uno spillo, o del suo argenteo luccichio, o del gusto del sangue che sprigiona dal dito. L'ebreo è punto da uno spillo e ricorda altri spilli. È solo riconducendo la puntura dello spillo ad altre punture – quando sua madre tentava di aggiustargli la manica con il suo braccio dentro; quando le dita di suo nonno si addormentarono accarezzando la fronte madida di suo bisnonno; quando Abramo saggiò il coltello per essere sicuro che Isacco non sentisse dolore – che l'ebreo appura perché faccia male.
Quando un ebreo incontra uno spillo domanda: Che cosa mi ricorda? (pp. 237-238)
Origine: Ogni cosa è illuminata, pp. 237-238
“Era una vista toccante, che avrei voluto ritagliare con le forbici e attaccare con uno spillo alle pareti della mia memoria.”
La ragazza dello Sputnik
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dall'intervista di Klaus Davi del 4 dicembre 2008; video disponibile su Youtube.com http://it.youtube.com/watch?v=5KkcLZrP8dE#t=2m0s
“Prendere le forbici e tagliare i pensieri vani.”
Scritti
“Gli ebrei hanno sei sensi. Tatto, gusto, vista, odorato, udito… memoria.”
“La lucertola è la spilla dei muretti.”
Origine: Mille e una greguería, Greguerías, p. 22
I pregiudizi e la conoscenza critica alla psichiatria
“Non ti basta un boot per camuffare i tacchi a spillo.”
da L'hip-hop è la mia vita
Classico