Appassiti i ricordi ingialliti e persi come fiori secchi dalle esanime rughe tra pagine antiche di certi libri colmi di polverio in controluce come un omertoso velo di malinconia in un angolo dell'anima, non saranno più letti dal mio cuore, sospeso il loro riposo riposto nella libreria del passato tra i versi degli antichi amori sottolineati dalle vivide emozioni ormai svanite ma non i loro olezzi. Chino il mio sguardo in tumulto alla luce delle onde d'arpa stonata nei miei giorni sulle fauci degli echi di imprevisti riflessi nel labirinto del vuoto frenetico che apre la porta a rinvenire il fuoco spento nel camino dalla flautata voce nelle urla della tessuta ragnatela a incatenarmi nel sotterfugio della rassegnazione dalle lacrime di perle a lasciarmi rimuginare nel baratro di interrogativi che come spade trafiggono forte il cuore fragile alle sue trasparenze.