“Milleflua Reminiscenza

Gragnola, stemperata subitanea
la milleflua reminiscenza,
smilza della tua leziosa tenerezza
sul negletto trabucco d'amore,  
dove la dolce luce di rugiada
sulle nostre radici intrecciate
nei germogli di predilezione,
di quel tempo, ormai sfumato,
nella brezza della tradigione,
rifulge ancora, ancora, seppur solo,
per un duttile battito d'ali
in quel abtorto batticuore,
fragoroso nella sua danza,
bruciando ogni unguento di gioia
sul mio cuore arso dal freddo
dalla tua acre carenza,
nella solitudine che echeggia
tra ombre asciutte accusatorie,
a farmi male, scivolando flemmatico
nelle onde del cosmo senza meta,
senza àncora che mi leghi a te.
Gragnola, oberata di melanconia
la milleflua reminiscenza,
sul mare crespo che carezza
la percezione dell'istante,
che elude l'alea di soffrire,
la galaverna della tua assenza
nelle mie rarefatte stagioni del cuore.

Laura Lapietra ©”

Ultimo aggiornamento 29 Marzo 2025. Storia

Citazioni simili

John Constable photo

“Dovrei rispettare me stesso per i miei amici, e i miei bambini. È tempo, a 56 anni, di iniziare, come minimo, a conoscere se stessi, — ed io faccio conoscere ciò che non sono, e il tuo rispetto mi ha ridestato almeno a credere nella possibilità che potrei fare ancora qualche impressione con la mia "luce" — le mie "rugiade" — le mie "brezze"”

John Constable (1776–1837) pittore inglese

i miei fiori e le freschezze, — nessuna di queste qualità è stata ancora perfezionata sulle tele di nessun pittore al mondo.
Origine: Lettera a C.R. Leslie (marzo 1833), The Letters of John Constable, R.A. to C. R. Leslie, R.A. 1826-1837 (Constable & Co., 1931), p. 104.

Felice Orsini photo

“Rugiada Aeriforme

Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.

©Laura Lapietra”

Giovanni Papini photo
Haruki Murakami photo

Argomenti correlati