“«Le spine gli pungono la fronte e il sangue cola sul volto. E com'è bello quell'Uomo! che occhi dolci! Si è costretti ad amarlo! Mi pare che una punta acuta mi trapassi il cuore vedendolo soffrire…».
La pietà per l'Incoronato di spine si faceva immensa in quel piccolo cuore di uccellino.
[…] con il becco strappò una spina che era penetrata nella fronte del Crocifisso.
Ma in quell'atto una goccia di sangue della fronte del Martire cadde sulle sue tenere piume del collo; si diffuse e tinse di rosso tutte le penne del petto.
Quando l'uccello tornò nel nido i piccoli gridarono:
«Il tuo petto è rosso; le tue penne sono rosse come una rosa!».
[…] la macchia rossa non scomparve, e quando i suoi piccini furono grandi la macchia rosso-sangue brillò sulle penne e sul petto di ogni Pettirosso.”

Origine: Da La leggenda del pettirosso; citato in Domenico Porzio (a cura di), Incontri e scontri col Cristo, M. Ferro, Milano, 1971, vol. I, pp. 187-188.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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scrittrice svedese 1858–1940

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“Ho più rughe sul cuore che sulla fronte.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

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“Il Volto sofferente della Sindone non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore, invita dunque ciascuno di noi a guardarsi dentro con verità, a risvegliare il proprio cuore e le proprie coscienze sulle ingiustizie di questo mondo di fronte alle quali non si può tacere.”

Luigi Ciotti (1945) sacerdote italiano

Origine: Citato in L'amore che salva, la pastorale sanitaria a convegno davanti alla Sindone http://www.acistampa.com/story/lamore-che-salva-la-pastorale-sanitaria-a-convegno-davanti-alla-sindone-0613, Acistampa.com, 25 maggio 2015.

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“Faust: "O lentamente, lentamente correte, o cavalli della notte!"
Le stelle ruotano, il tempo corre, l'orologio suonerà,
verrà il demonio e Faust sarà dannato.
Salirò fino a Dio! Chi mi trascina in basso?
Guarda, guarda, il sangue di Cristo allaga il firmamento!
Una sola goccia mi salverebbe, metà d'una goccia. Ah, mio Cristo,
non uncinarmi il cuore se nomino Cristo.
Lo dirò di nuovo. Risparmiami, Lucifero.
Dov'è ora? È scomparso. Vedo Dio
che stende il braccio e china la fronte minacciosa!”

'Faustus: "O lente, lente currite, noctis equi!"<br ></ref> The stars move still, time runs, the clock will strike,
The devil will come, and Faustus must be damn'd.
O, I'll leap up to my God! — Who pulls me down? —
See, see, where Christ's blood streams in the firmament!
One drop would save my soul, half a drop: ah, my Christ! —
Ah, rend not my heart for naming of my Christ!
Yet will I call on him: O, spare me, Lucifer! —
Where is it now? 'tis gone: and see, where God
Stretcheth out his arm, and bends his ireful brows!
La tragica storia del Dottor Faust, Atto V, Scena II
Origine: Verso ripreso da: Ovidio (Amores, I, 13, 40) (1994)

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“E a poco a poco capisco chi sono. Io sono quel che mi è di fronte. Chiunque mi è di fronte io sono. Ma pur essendo in tutti continuo a non essere nessuno.”

Antonio Rezza (1965) attore, regista e scrittore italiano

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Citazioni tratte dalle opere letterarie, Credo in un solo oblio

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