“Algido è quest'inverno arso di guerre: | e l'anima già debole a resistere | si prepara a piegarsi alla violenza. || Pensiamo all'estate! Quando metteranno fronde | i nostri boschi: bello sarà camminarvi | mentre nel denso profumo dei nostri giardini | s'impiglierà tra le rame la noce che sta per cadere. || Pensiamo al finire delle sere dorate: in mezzo | al rimbalzare delle palle strilleranno | matassa aggrovigliata le torme dei bambini: | sventaglianti criniere, i lucenti cavalli || si lanceranno là verso il tramonto | e sulla nostra testa sarà tutta | un cinguettio di rondini la bruna grondaia. || Sarà così? Sarà così! Perché alfine | dovrà esserci la pace. | Oh resisti, anima, fino ad allora: difenditi.”

da Inno alla pace
Origine: In Lirici ungheresi, scelti e tradotti da Folco Tempesti, con introduzione e note, Vallecchi Editore, Firenze, 1950, p. 348.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Le donne di AN hanno le palle vere, mentre gli uomini ce l'hanno di velluto… Stanno zitti e prendono schiaffoni a mai finire.”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana

Origine: Citato in Amedeo La Mattina, "I colonnelli di Fini hanno gli attributi di velluto" http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/070115/d596g.tif, La Stampa, 15 gennaio 2007, p. 8.

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