“Per mezzo mio le molte voci a lungo silenti, | voci dell'interminabile generazione di prigionieri e di schiavi, | voci degli ammalati, dei disperati, dei ladri, dei contraffatti aborti, | voci dei cicli di preparazione e accrescimento, | e dei fili che legano le stelle, degli uteri e della linfa paterna, | e dei diritti di quelli che altri calpestano sotto i piedi, | dei deformi, degli uomini volgari, idioti, sciocchi, disprezzati, | nebbia nell'aria, scarabei che rotolano la loro pallottolina di sterco. || Per mezzo mio le voci proibite, | voci di sesso e lussurie, voci velate cui io rimuovo il velo, | voci indecenti, da me schiarite e trasfigurate.”

—  Walt Whitman , libro Foglie d'erba

24, pp. 68-69
Foglie d'erba, Il canto di me stesso

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Walt Whitman 268
poeta, scrittore e giornalista statunitense 1819–1892

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“Alti nell'aria, da una stanza di giada, canti si librano verso il cielo; le gaie voci delle fanciulle si mescolano al vento. Ma ora tacciono, e s'ode la clessidra gocciolare nel Cortile della Luna. Hanno spalancato le tendine, contemplano il Fiume di Stelle.”

Gu Kuang (725–814)

Nel palazzo imperiale
Origine: In Poesie T'ang, a cura di Giacomo Prampolini, All'Insegna del pesce d'oro, Milano, stampa 1953<sup>2</sup>.

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