“"Lo sai cos'è la plebe, Greco?" "Sì: la plebe, i tribuni della plebe, i Gracchi". "La plebe è una cosa assai brutta". "Sì". "E se uno vuole restare plebe, lui, i suoi figli, i figli dei suoi figli, non si merita niente. Lascia perdere Cerullo e pensa a te".”

L'amica geniale

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 09 Marzo 2022. Storia
Argomenti
cosa , greco , brutto , fai-da-te , plebe , plebeo , merito , tribuno
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Elena Ferrante 105
pseudonimo di una scrittrice 1943

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“Cajo Gracco: Lìon che dorme | È la plebe romana, e la mia voce | Lo sveglierà : vedrai.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto I, p. 124
Cajo Gracco

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“Publio Cornelio Scipione venne soprannominato, per scherno, Serapione [dal tribuno della plebe Gaio Curiazio].”

sommario del libro LV; 1997
Origine: Ab urbe condita, Libro XLI – Libro CXL, P. Cornelio Nasica, cui cognomen Serapion fuit ab inridente Curiatio tribuno plebis impositum.

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“Verace o finta, è da temersi sempre | pietà di plebe.”

Vittorio Alfieri (1749–1803) drammaturgo italiano

Origine: Da Antigone.

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“Una volta lo spirito era Dio, poi si fece uomo, e adesso sta diventando plebe.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

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“La virtù sprezza e a volo abbandona la compagnia della plebe e le paludi della terra.”

Quinto Orazio Flacco (-65–-8 a.C.) poeta romano

III, 2, 23
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“Abbiamo detto che la cucina napoletana è l'arte di una regale plebe. È un'arte che è arrivata alla reggia. Sì, certo, ma risalendo dal popolo, nata, inventata dalla miseria. Per intendere questo spirito, che rimane evidente, anche nelle sue manifestazioni più complesse e più impegnative, bisogna studiare analiticamente le sue forme essenziali.
Non per audacia paradossale abbiamo detto che l'arte gastronomica napoletana nasce dalla plebe e dalla miseria.”

Alberto Consiglio (1902–1973) giornalista, politico e sceneggiatore italiano

Origine: da Sentimento del Gusto ovvero della Cucina Napoletana, Parenti, 1957, pp. 22-23; citato in Vittorio Gleijeses, Feste, Farina e Forca, prefazione (all'edizione del 1976) di Michele Prisco, Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, pp. 247-248.

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