“Perché non posso moltiplicarmi e farle dono di mille Thérèse? Ma sono solo una, sono solo me stessa. È troppo poco. Non sono una foresta. Un filo d'erba tra i capelli, un coriandolo tra le pieghe del grembiule, una coccinella tra le dita, un po' di peluria sul collo, una cicatrice sulla guancia… come vorrei possedere questi tesori per essere più preziosa. Perché non sono la capigliatura del salice per la sua mano che accarezza i miei capelli?
Ho preso il suo viso tra le mie mani:
"Amor mio".
La contemplavo, e mi ricordavo di lei, era accanto a me, ogni istante l'ultimo. Quando si è innamorati si vive sempre sul marciapiede di una stazione.”
—
Violette Leduc
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libro
Thérèse e Isabelle
Origine: Thérèse e Isabelle, p. 32