“Po: Silva non ti stupir s'el mio discorso | Rivolgo altronde, che volendo anchora | Aprir tu giochi et rivoltar il dorso | Vedrai venir di qua Valla Signora | Specchio, e splendor di questi nostri liti | Le cui innate virtù ogni huom'honora. | Ecco donque Cardè tuoi duol finiti. | Giubila e corre inanti che hor ti lice | Veder lutto 'l tuo ben hor siate uniti | A riverirla: ho gente pur felice. | 0 gente di Cardè, ecco è venutta | La luce del tuo orror. Valma fenice Sotto le cui virtù vedrai riddutta | L'audatia et il rigor del tuo nimico. Qual già per lei l'animo fier commuta.”
Prosopopeia
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“La fede è il più bel dono | che il Signore ci dà | per vedere lui | e allor: | tu vedrai.”
da Pregherò, 1965
Origine: Della verità del cristianesimo, p. 101

Sapìa Salvani: XIII, 151-153
da Stanze sovra la bellezza di Napoli, canto I.52; citato in Cristiana Anna Addesso, Le Stanze del Fuscano sovra la bellezza di Napoli http://www.fedoa.unina.it/2434/1/Addesso_Filologia_Moderna.pdf, Dottorato di ricerca in Filologia moderna, ciclo XVII (2002-2005), Università degli Studi di Napoli Federico II


da Testamento di Ludovico il Moro, 1497; citato in G. Molini, Documenti di storia italiana, Firenze, 1936, p. 325