“È un foco Amor, che ascoso tien l'ardore; | è ferita, che punge, e non si sente; | è un piacer, che tien l'alme discontente; | è acerbo duol, di cui non si ha dolore: || è un non voler, chè cio che vuole Amore; | è un andar solitario tra la gente; | è un godere con voglie non mai spente; | è un credersi felice ove si more: || è un suggettarsi i vincitori a i vinti; | è uno stare in prigion, perchè si vuole; | è un esser fidi a chi ci brama estinti. || Come mai de l'Amor si grande amico | è il core uman, chè senza lui si duole, | se Amore de gli amanti è si nemico?”

da Descrizion dell'Amore
Origine: Riportata in Gianfrancesco Masdeu, Poesie di ventidue autori spagnuoli del Cinquecento http://books.google.co.uk/books?id=Itlq5n6MbzAC&printsec=frontcover&hl=pt-PT#v=onepage&q&f=false, Tomo II (1786), p. 473.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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da Il nostro caro angelo, lato A, n. 4
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“Amor non nasce prima de bellezza:
Consimel stella move le persone
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libro III, cap. I, p. 82
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Origine: Cfr. Dante, Vita Nova, XX.
Origine: «Il che vuol dire che senza l'influenza della stella, o del pianeta, come anche oggi dicono i cantastorie e gl'indovini di piazza, la sola bellezza non vale a generare l'amore. Ma la vaghezza non si forma senza che all'influsso de' cieli concorra la bellezza vera o immaginata, e sopratutto la simpatia.» Cfr. Carlo Lozzi, Cecco d'Ascoli e la musa popolare, G. Cesari, 1904, p. 40 http://www.archive.org/stream/ceccodascoliela00lozzgoog#page/n49/mode/2up.

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Origine: Da Guido Zavadini, Donizetti. Vita, Musiche, Epistolario, Bergamo, 1948, n. 12, 26 marzo 1822, p. 233; citato in William Ashbrook, Gaetano Donizetti, traduzione di Fulvio Lo Presti, EDT srl, 1986, p. 90 http://books.google.it/books?id=tX5Ugtu97zUC&pg=PA90. ISBN 8870630412

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