“Il tabacco, il vino, il giuoco, erano in poter della camorra. Così il danaro, che la setta avea pagato per togliere ai detenuti la lor veste nuova o il loro vitto, tornava fatalmente alla setta, la quale speculava sui piaceri dopo aver speculato sui bisogni. Né basta: i camorristi costringevano i prigionieri a giuocare, offrendo loro imperiosamente un mazzo di carte: que' malaugurati erano obbligati a giuocare sotto pena di esser bastonati: una fra le ordinarie ricreazioni della prigione era la mora o come la chiamano a Napoli il tocco.”
Origine: La camorra, p. 20-21
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dal Corriere della sera, 8 marzo 2000

“Incontanente intesi e certo fui
che questa era la setta d'i cattivi
a Dio spiacenti e a' nemici sui.”
The Divine Comedy (c. 1308–1321), Inferno

1988, p. 130
Dizionario del diavolo