Origine: Citato in Corriere della Sera, 3 maggio 1999; citato anche in Massimo Franco (a cura di), Sono postumo di me stesso, p. 38 https://books.google.it/books?id=bNTk39EN3uwC&pg=PT38#v=onepage&q&f=false.
“Considero la morte un dovere e un imperativo biologico. Fin da ragazzo ho pensato che la vita deve finire e non ha alcuna dimensione metafisica. Chi crede nella finitezza assoluta della vita è sempre pronto a morire. Non c'è da perdonare né da chiedere perdono dei peccati o redimersi per garantirsi un buon soggiorno nell'aldilà. Se le nostre idee sono la nostra immortalità, con la nostra vita di pensiero, ogni giorno ci prepariamo a morire.”
Argomenti
vita , finitezza , imperativo , soggiorno , metafisico , dimensione , finire , perdono , pensata , peccato , assoluto , dovere , ragazzo , pensiero , morte , giorno , tre-giorni , due-giorniUmberto Veronesi 76
medico, oncologo e politico italiano 1925–2016Citazioni simili
Origine: Cfr. Vladimir Vladimirovič Nabokov: «La vita è una grande sorpresa. Non vedo perché la morte non potrebbe esserne una anche più grande».
XI.28
Liber ad milites templi. De laude novae militiae
Origine: Tracce di cammino, p. 85
Origine: Citato in Harbottle, p. 275
Origine: Dialoghi Piacevoli, Della Morte, p. 529
vol. I; 1987, p. 88
Una sola moltitudine