“In una calda giornata d'estate, uscendo in carrozza per quelle vaste pianure, si provava un'immensa, sconfinata libertà dell'anima, come se nulla più la trattenesse e fosse pronta a balzare nell'infinito. I russi chiamano questo prostòr. In tali giorni d'estate, attraversando i campi, l'aria calda, con una sorta di remota foschia, creava un'illusione di profili di boschi, d'alberi e d'altro, sul remoto orizzonte, che in realtà non esisteva. Erano morgane, miraggi, come nel deserto.
Molti erano in Russia coloro che l'ignoto, il remoto attraeva; la lontananza, il prostòr li chiamava.”

Origine: I Quaderni. Russia 1885-1919, pp. 52-53

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

Citazioni simili

Gustave Flaubert photo

“ESTATE. Un'estate è sempre «eccezionale», calda o fredda, secca o umida che sia.”

Gustave Flaubert (1821–1880) scrittore francese

Dizionario dei luoghi comuni

Cecelia Ahern photo
Cesare Pavese photo
Renato Mucci photo

Argomenti correlati