“Con il primo decennio del Ventunesimo secolo il termine «specismo» si è arricchito di nuove predicazioni, andando oltre la definizione prassica di Ryder e quella morale di Singer e di Regan. Ad affacciarsi sono nuove decostruzioni del carattere di specie, riprendendo le considerazioni dell'ultimo Derrida del saggio L'animale che dunque sono o le concezioni di singolarità che caratterizzano le proposte, che seppur in modo variegato, sono ricavabili in Gilles Deleuze, Michel Foucault e Giorgio Agamben.”

Origine: Contro i diritti degli animali?, p. 16

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“Il filosofo Singer, che è uno dei più grandi difensori degli animali, ha coniato un termine che si chiama "specismo", che deriva dal razzismo. Noi per secoli siamo stati antirazzisti, ma adesso cominciamo ad essere antispecisti, cioè non vogliamo, non riteniamo che sia giusto che una specie, quella umana in particolare, prenda il sopravvento e aggredisca le altre specie. Questo antispecismo comincia ad essere un movimento filosofico importante e con l'adesione di tanti filosofi di valore.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

Origine: Dall' intervento https://web.archive.org/web/20101105123618/http://www.lacoscienzadeglianimali.it/index.php/gli-interventi/43-la-coscienza-degli-animali-milano-13-maggio-2010-intervento-di-umberto-veronesi alla Giornata per la Coscienza degli Animali del 13 maggio 2010.

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“Tra i vari movimenti di pensiero che in questi ultimi decenni hanno proposto al mondo civile nuove concezioni morali e sociali, uno dei più incisivi è certamente quello che sostiene un rapporto diverso tra uomo e natura. L'obiettivo finale consiste nel convertire la tradizionale cultura antropocentrica, che vede la natura asservita incondizionatamente ai bisogni della specie umana, in una cultura che potrebbe essere definita ecocentrica o naturocentrica o solidaristica. L'uomo è collocato nel contesto naturale come una delle tante componenti e la natura è la grande madre da cui uomini, piante e animali sono stati generati. Pertanto l'amore per l'ambiente non dovrebbe essere solo quello, sottilmente egoistico, che mira a valorizzarlo e a migliorarlo per rendere la vita più piacevole e più sana, ma è un dovere, un imperativo morale di rispetto quasi sacrale per madre natura che crea e nutre tutte le specie, quella umana compresa.
In questo contesto si pone la corrente filosofica che estende molti principi etici consolidati per la specie umana (per esempio «non uccidere») anche al mondo animale. Si tratta di un'operazione molto ardita che ha già riscosso innumerevoli consensi e che ha condotto, tra l'altro, alla nuova definizione di «specismo» per descrivere quegli atteggiamenti di sopraffazione che caratterizzano il tradizionale comportamento dell'uomo nei confronti degli animali, un atteggiamento non dissimile da quello tipico del razzismo nei riguardi delle altre razze umane. Basti pensare che nella morale schiavistica vigente centocinquant'anni fa era un fatto complessivamente accettabile l'uccisione senza motivo di un nero da parte di un bianco.
Allo stesso modo, oggi, uccidere o far soffrire senza motivo un animale non scandalizza più di tanto. Qualche anno fa, in Italia, non sarebbe nemmeno stato oggetto di attenzione, e solo dal 2003 una legge punisce le sevizie agli animali e il loro abbandono. Così come la sopraffazione della razza bianca sulla nera è diventata, sia pur lentamente, un atteggiamento moralmente condannabile dalla coscienza civile, anche per gli animali, secondo questa nuova corrente di pensiero, non è lontano il giorno in cui la sopraffazione della specie umana sulle altre specie apparirà come un'inaccettabile forma di ingiustizia.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

pp. 187-188

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“Dopo essere fuggito dalla Polonia occupata dai nazisti, il premio Nobel Isaac Bashevis Singer paragonò i pregiudizi di specie alle «teorie razziste più estremistiche». Singer sosteneva che i diritti degli animali fossero la forma più pura di difesa della giustizia sociale perché gli animali sono i più vulnerabili di tutti gli oppressi. A suo parere i maltrattamenti degli animali erano l'epitome del paradigma morale secondo cui «la forza è diritto.»”

Origine: Isaac Bashevis Singer: «Tutte le volte in cui Herman aveva assistito al massacro di un animale o di un pesce, era sempre stato assalito dalla stessa riflessione: nel loro comportamento con le creature viventi, tutti gli uomini dimostravano di essere nazisti. La presuntuosità con la quale l'uomo faceva con le altre specie quel che gli piaceva era una esemplificazione delle teorie razziste più estremistiche, il principio secondo il quale la forza è diritto».
Origine: Se niente importa, Ci sono, pp. 229-230

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“Dove stanno le nuove proposte? | Intendo in politica, mica i cantanti.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Non correre, n. 7
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“Il diavolo c'è anche nel ventunesimo secolo.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Dalla meditazione mattutina nella cappella della Domus Sanctae Martae di venerdì 11 aprile 2014; citato in Il diavolo sicuramente http://c.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2014/documents/papa-francesco-cotidie_20140411_il-diavolo-sicuramente.html.

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