
„Esser dio, in fin dei conti, obbliga ad una maggior numero di virtù che non essere imperatore.“
— Marguerite Yourcenar, libro Memorie di Adriano
Origine: Memorie di Adriano, p. 139
Conversazioni con Dio
— Marguerite Yourcenar, libro Memorie di Adriano
Origine: Memorie di Adriano, p. 139
— Elias Canetti, libro Massa e potere
Origine: Massa e potere, p. 130
— Lev Nikolajevič Tolstoj scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo 1828 - 1910
Origine: Citato in Saggezza dell'Oriente, p. 85
— Paolo Mantegazza fisiologo, antropologo e patriota italiano 1831 - 1910
Il bene ed il male
— Cesare Marchi scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano 1922 - 1992
Origine: Non siamo più povera gente, p. 215
— Niccolò Tommaseo scrittore italiano 1802 - 1874
da L'Antologia, agosto 1831; citato in Dizionario estetico; citato in Giovanni Gambarin, Ateneo veneto, vol. 129, n.° 1-3, 1942, pp. 20-21
— James Harrington filosofo e scrittore britannico 1611 - 1677
cap. ultimo, 38; p. 135
Aforismi politici
— Jeremy Bentham filosofo e giurista inglese 1748 - 1832
— Massimiliano Maria Kolbe sacerdote, religioso e santo polacco 1894 - 1941
— Cesare Beccaria giurista, filosofo e economista italiano 1738 - 1794
da Ricerca intorno alla natura dello Stile; citato in Giuseppe Maffei, Storia della Letteratura, Vol. III, p. 41
— Ari Kiev psichiatra statunitense
Vivere meglio giorno per giorno
— Hans Magnus Enzensberger, libro Il perdente radicale
XVII; 2007, p. 68
Il perdente radicale
— Friedrich Nietzsche filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco 1844 - 1900
III, Di antiche tavole e nuove', 1963
— Caitlin Moran scrittrice e giornalista inglese 1975
Origine: Ci vogliono le palle per essere una donna, p. 140
— Agostino d'Ippona filosofo, vescovo, teologo e santo berbero con cittadinanza romana 354 - 430
da La città di Dio
— Cartesio filosofo e matematico francese 1596 - 1650
— Rino Tommasi giornalista e conduttore televisivo italiano 1934
Origine: Maledette classifiche, p. 102
— Phyllis Chesler 1940
Perciò è particolarmente interessante che alcuni di essi, specialmente gli psichiatri, le preferiscano come pazienti. Forse la loro preferenza è molto sensata; il medico può ricevere un vero «servizio» psicologico dalla sua paziente sotto forma di possibilità di esercitare l'autorità e di sentirsi superiore a una femmina sulla quale può proiettare molti dei suoi desideri insoddisfatti di dipendenza, emotività e soggettività e nei cui confronti, data la sua posizione superiore di esperto e di medico, è protetto come non può esserlo nei confronti della propria madre, della moglie, della fidanzata. E in più viene pagato!
Paziente e patriarca: la donna nel rapporto psicoterapico