Frasi dal lavoro
Dei sepolcri

Dei sepolcri è l'opera di Ugo Foscolo più compatta e conclusa. Si tratta di un carme composto da 295 endecasillabi sciolti. Questi versi sono stati scritti in pochi mesi tra l'estate e l'autunno del 1806 ed in seguito pubblicati nel 1807 mentre il poeta era ospite dell'amata contessa Marzia Martinengo Provaglio presso Palazzo Martinengo nel centro di Brescia. L'opera vide luce presso la "Tipografia Dipartimentale del Mella" diretta da Niccolò Bettoni.

“Sol chi non lascia eredità d'affetti | Poca gioia ha dell'urna.”
41-42
Dei sepolcri
Origine: Citato in Elio e le Storie Tese, Urna.

“A egregie cose il forte animo accendono | L'urne de' forti, o Pindemonte.”
Dei sepolcri
Origine: Alcuni esempi di formule di passaggio da un argomento all'altro, citati in Mario Fubini, Ugo Foscolo, La Nuova Italia, Firenze, 1963<sup>3</sup> (1928), pp. 184-6, secondo il quale «preparando o concludendo ampi periodi poetici, non ne contengono la nota più intensa e sembrano piuttosto epigrafi nobilmente decorative che grande poesia».