Frasi da libro
L'Aleph

L'Aleph è una raccolta di racconti dello scrittore argentino Jorge Luis Borges, apparsi separatamente in precedenza su riviste argentine, pubblicata nel 1949. Nell'edizione del 1952 l'autore aggiunse quattro racconti alla collezione, con un poscritto; nel 1974 ha apportato una revisione al testo. Ritroviamo in questo libro i temi prediletti da Borges: la metafisica, la morte e l'immortalità, i labirinti, l'infinito. Il titolo prende il nome dall'ultima storia presente nella raccolta; uno dei protagonisti definisce come Aleph: "il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli". L'opera contiene infatti storie ambientate in diverse parti del mondo.

“Accettiamo facilmente la realtà, forse perché intuiamo che niente è reale.”
da L'immortale
L'Aleph

“Io sono stato Omero; tra breve sarò Nessuno, come Ulisse; tra breve sarò tutti: sarò morto.”
da L'immortale
L'Aleph

“Oh, felicità di capire, maggiore di quella di immaginare o di sentire!”
da La scrittura di Dio"
L'Aleph

“Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro col volto d'uomo? O sarà come me?”
da La casa di Asterione
L'Aleph

“Nei linguaggi umani non c'è proposizione che non implichi l'universo intero.”
da La scrittura del dio
L'Aleph