Frasi su filiazione

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema filiazione.

Frasi su filiazione

Massimo Recalcati photo
Georges Bataille photo

“Nella misura in cui il fascismo dipende da una fonte filosofica, non è a Nietzsche, ma a Hegel che si ricollega. Ci si rifaccia all'articolo che Mussolini stesso ha consacrato nellEnciclopedia Italiana al movimento da lui fondato: il lessico e, più ancora del lessico, lo spirito sono hegeliani, non nietzscheani; anche se Mussolini vi impiega due volte l'espressione «Volontà di potenza», non è a caso che questa volontà sia solo un attributo dell'idea che unifica la moltitudine…
L'agitatore rosso ha subito l'influenza di Nietzsche: il dittatore assoluto se n'è tenuto a distanza. Il regime stesso si è espresso sul problema. In un articolo su «Fascismo» del luglio 1933, Cimmino nega ogni filiazione ideologica fra Nietzsche e Mussolini. Solo la volontà di potenza costituirebbe un legame fra le loro dottrine. Ma la volontà di potenza di Mussolini «non è egoismo», essa è predicata a tutti gli italiani dei quali il duce «vuole fare dei superuomini» [sic. ]. Perché, afferma l'autore, «qualora fossimo tutti superuomini saremmo soltanto tutti uomini. Che poi Nietzsche piaccia a Mussolini è naturale: vi è nel Nietzsche qualcosa che è stata sempre di tutti gli uomini di azione e volontà». La differenza profonda tra Nietzsche e Mussolini è «nel fatto che la potenza come volontà, la forza, l'azione sono fatti dell'istinto, direi quasi della natura fisica, e la possono avere le persone fra loro più opposte, servendosene per i più diversi scopi; mentre l'ideologia è fattore spirituale, ed è sempre una per tutti quelli che l'accettano». È inutile insistere sull'idealismo scoperto di questo testo ce ha il merito dell'onesta, se lo si paragona con i testi tedeschi. È più importante notare come il duce venga assolto da una possibile accusa di egoismo nietzscheano. Le sfere dirigenti del fascismo sembrano essere rimaste all'interpretazione stirneriana di Nietzsche formulata intorno al 1908 dallo stesso Mussolini.”

Georges Bataille (1897–1962) scrittore, antropologo e filosofo francese

Origine: [Ibid. nota precedente] È noto che l'hegelismo, rappresentato da Gentile, è praticamente la filosofia ufficiale dell'Italia fascista.
Origine: [Ibid. nota precedente] Sub verbo «Fascismo». L'articolo è stato tradottoo in apertura di B. Mussolini, Le Fascisme, Denoël et Steele.
Origine: [Ibid. nota precedente] A proposito del popolo, Mussolini scrive: «Non razza, né regione geograficamente individuata, ma schiatta storicamente perpetuantesi, moltitudine unificata da un'idea, che è volontà di esistenza e di potenza [...]» [La dottrina del fascismo, Hoepli, Milano 1936, p. 23]
Origine: [Ibid. nota precedente] In un articolo pubblicato allora da un giornale romagnolo, e riprodotto da Margherita G. Sarfatti, Mussolini, trad. fr. Albin Michel, 1927, pp. 117-21 (ed. orig. M.G.Sarfatti), Dux, Mondadori, Milano 1926, p. 101.]
Origine: La congiura sacra, p. 19-20

Papa Benedetto XVI photo
Italo Calvino photo
René Guénon photo

“Queste stesse idee platoniche inoltre, sotto altro nome e per filiazione diretta, sono la stessa cosa dei numeri pitagorici; e ciò rende ben evidente che tali numeri pitagorici, […] non sono affatto numeri nel senso quantitativo e ordinario del termine, ma sono al contrario puramente qualitativi, corrispondendo inversamente, dal lato dell'essenza, a ciò che sono i quantitativi dal lato della sostanza.”

René Guénon (1886–1951) scrittore e esoterista francese

Variante: Queste stesse idee platoniche inoltre, sotto altro nome e per filiazione diretta, sono la stessa cosa dei numeri pitagorici; e ciò rende ben evidente che tali numeri pitagorici, [... ] non sono affatto numeri nel senso quantitativo e ordinario del termine, ma sono al contrario puramente qualitativi, corrispondendo inversamente, dal lato dell'essenza, a ciò che sono i quantitativi dal lato della sostanza. (pp.21-22)
Origine: Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, pp. 21-22

Maria Elisabetta Alberti Casellati photo

“Noi riteniamo che non ci sia progresso ma che ci sia regressione, imbarbarimento, quando le tecnologie determinano danni psicosociali che sono connessi al venire meno dell'identità parentale genetica del nascituro. È il caso della fecondazione eterologa che determina un'inaccettabile dissociazione tra filiazione sociale e filiazione biologica, una frattura tra parentela genetica, parentela gestazionale e responsabilità educativa, con danni psicologici inevitabili e irreparabili sul nascituro. Né si dica, come è stato detto più volte, che il concetto di genitorialità oggi sta evolvendo verso nuovi orizzonti perché gli orizzonti dei genitori sono diversi da quelli del bambino, specie se si considera che la coppia oggi è sempre più precaria e quindi abbisogna di scelte meditate e per così dire ortodosse. Basta vedere le statistiche per leggere numeri allarmanti. Né si opponga quella provocazione che sento spesso ripetere, qui come anche in dibattiti pubblici, che l'Italia è piena di "figli dell'eterologa", perché frutto del rapporto di una donna con il lattaio di turno. Crediamo che quando si va a scomodare la scienza per sopperire alle carenze della natura, non si possono imitare le stravaganze, le degenerazioni della natura, ma che si debba salvare una connotazione il più possibile naturale al ruolo genitoriale, escludendo quindi il caos di figure socialmente inedite e di difficile definizione.”

Maria Elisabetta Alberti Casellati (1946) avvocato e politica italiana

Origine: Da un intervento durante la seduta n. 506 del Senato della Repubblica, 11 dicembre 2003. Resoconto stenografico http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=14&id=90808 disponibile su Senato.it.