“E cos’è che impararono gli allievi di Amalfitano? Impararono a recitare a voce alta. Mandarono a memoria le due o tre poesie che più amavano per ricordarle e recitarle nei momenti opportuni: funerali, nozze, solitudini. Capirono che un libro era un labirinto e un deserto. Che la cosa più importante del mondo era leggere e viaggiare, forse la stessa cosa, senza fermarsi mai. Che una volta letti gli scrittori uscivano dall’anima delle pietre, che era dove vivevano da morti, e si stabilivano nell’anima dei lettori come in una prigione morbida, ma che poi questa prigione si allargava o scoppiava. Che ogni sistema di scrittura è un tradimento. Che la vera poesia vive tra l’abisso e la sventura e che vicino a casa sua passa la strada maestra dei gesti gratuiti, dell’eleganza degli occhi e della sorte di Marcabruno. Che il principale insegnamento della letteratura era il coraggio, un coraggio strano, come un pozzo di pietra in mezzo a un paesaggio lacustre, un coraggio simile a un vortice e a uno specchio. Che leggere non era più comodo che scrivere. Che leggendo s’imparava a dubitare e a ricordare. Che la memoria era l’amore.” Roberto Bolaño libro Woes of the True Policeman Woes of the True Policeman Tradimento , Sull'amore , Coraggio , Sul mondo
“Che tempi maledetti sono i periodi di malattia nell'infanzia e nell'adolescenza! Il mondo esterno, il mondo del tempo libero in cortile o in giardino, oppure per strada, penetra nella stanza del malato solo mediante rumori ovattati. Dentro prolifera il mondo delle storie con i loro eroi, di cui il malato legge. La febbre, che indebolisce la percezione e acuisce la fantasia, trasforma la stanza del malato in uno spazio nuovo, familiare ed estraneo al contempo; dei mostri emergono con le loro smorfie dei disegni delle tendine della tappezzeria, e le sedie, il tavolo, gli scaffali e l'armadio si ergono come montagne, palazzi o navi, tanto vicini da poterli toccare, eppure così lontani. I rintocchi dell'orologio del campanile, il rombo di una macchina che passa e le luci riflesse dei fari, che perlustrano le pareti e soffitto della stanza, accompagnano il malato attraverso le lunghe ore della notte. Sono ore senza sonno, ma non ore insonni; non ore di carenza ma di pienezza. Desideri, ricordi, paure e voglie combinano dei labirinti in cui il malato si perde, si ritrova e si perde. Sono ore in cui tutto è possibile, sia nel bene che nel male.” Bernhard Schlink libro A voce alta - The Reader The Reader Montagna , Sul mondo , Macchine , Sulle malattie
“Enrico Mattei si è battuto contro le sette sorelle e ci rimise la vita. Oggi abbiamo alcune grandi potenze che non controllano il petrolio, ma la vita delle persone, avendo trasformato la rete nel labirinto nel quale ogni cittadino del mondo si trova imprigionato. Utilizzano ogni movimento del dito su un telefono per fare profitti, e non restituiscono in termini di tasse, occupazione, diritti dei lavoratori.” Walter Veltroni (1955) politico italiano Sulla vita , Sulle persone , Sul mondo , Sorella
“Vi son quelle espressioni dei sensi nelle movenze dei silenzi, che si disperdono nel labirinto del cuore quando respingono ogni ragione.” Laura Lapietra Cuore , Silenzio
“Poesia,essenza linfaticache si libranel sentimentoquando tinteggiacon l'inchiostro dell'animaquell'emozionesulla pergamena del tempo,trascrivendone le sue sfumaturenel cuor sensibilepregno di ancestrali antichiin cui risvegliare i suoi origginiin chi è solerte al suo sentire.O genuinamentedar tonoa quella blanda ventatadi imperturbabilità,invocando e decantandoogni forma d'amoresenza cessare maiil suo flautato passonel labirinto del cuore,incline ad abbracciaretutta la suaimmane immensitàper respirarlaestasiati dalla suasconfinata magiaquando si elevanel nocciolo dell'essere” Laura Lapietra Cuore , Sull'amore , Tempo , Anima
“Lucente D'amore Uno spiraglio di luceun nuovo sentieronel labirinto del cuorein fuga dalla uggia tristezza. Una corda da afferrarecon tutto il coraggioper non perdersi dentroubiquitando paturnie! E oltre ogni spemeun nuovo respiro, un nuovo sentimento in lacrime senza fiato. Ed è magia sotto il sole, un pianto represso nascema che si tramuta in silenziomentre feconda l'amore nel nitente mio cuoreove ramifica animando vitache nell'anima esplode. Per lei splende autenticol'amor come diamante per illuminare il suo voltoriflesso nel cielo dei sogni, promettendomi nel suo mieleda donarmi e nutrire consolando il mio tribolo che disegnava lestola sua essenza persa nei venti delle mie avvilitedelusioni e cineree amarezzetramutate in fulgida gaudia letizia floreale d'amore! Oh lei, solo lei ormai era la luce vermiglia nel mio azzurro paradiso, armonioso eco corochirénell'anima mia rapita, gaia gemma d'amore sul ramo del mio zelo per lei! Oh lei, lei che non sol tutto questo è per menel firmamento infinitodel mio destino, lei l'amore agognato,inatteso e approdato, lei, l'amore della mia vita lei, l'amore… L'amore che non sapeva fosse.© Laura Lapietra” Laura Lapietra Sull'amore , Sulla vita , Luce , Coraggio
“Autunno MeteoropaticoNel folto grigiore urbano a sprazzi splendente, l'astro ameno del giorno si cela sfumato e corbellantesui quei volti indifferentidei loro convulsi corpi spediti verso le proprie mete, mentre placida l'autunno intraprende le sue piroette sul libeccio che aspira sfociare in una intensa pioggia di melanconia da scordare! Cromie sfumate si allontanano avvolte nel silenzio dietro ogni angolo, mentre foglie brune e giallesussurrano il loro stormire sotto alle mie suola, le vie come vesti di ceneresi tingono d'ombre ed errate congettureche come un veleno il cuore inerte rende immobile! Dal parabrezza ahimè ignava or cerco il riflesso rarefatto dell'etere, la metamorfosi che la Terra dona in tale momento,ma l'umido asfalto nel suo abbraccio inerte,privano i miei occhi da quel bagliore incantato! È un'assenza costante, un'obliterazione implacabileche mi spacca il cuore, respiro saviamente riposta solo nella tua casa, nella tua vita! Amor che or mi sei lontano… E così, rimango prigioniera del tempo irremovibile,senza poter annusare il profumo del risveglio delle dolci caldarroste dopo l'amplesso dei sensi dalle più sensuali movenze. Le strade or si ergono come celle asfittiche,in cui l'autunno canta folate stonate dal crepitiodella malinconica pioggia da cancellare sulla mia pelle! Ma le mie pietrificate membra non avvertono la lirica,mancano i sensi per catturarne l'essenza vibrante… Eppure là fuori, la sconfinata bellezzadelle bronzee foglie che danzano e danzano in cerchio, come candide gocce di rugiada,e l'arcobaleno dalle tenue tonalità, rendono magnifico il mio sguardo di vita o di morte, in un'arpa che la natura accorda! Mi sfugge la speranza d'averti, che come fronde caducheor siamo amanti scostantinel fruscio che si leva come cantilena nelle piaghe che risveglianoil presente nel traffico dagli assordanti clacson, ma tra le mura dell'urbanità che mi imprigiona e avvita,resto legata a un panorama monotono e opaco,annusando fragranze che la mia città frutta,come un animale assetato di antichi olezzi che non trovo! Forse un giorno astratto fuggirò da questo scuro labirinto,dalle urla della metropoli che opprime e confonde,per vivere l'autunno con lo sguardo estinto dalla meteoropatia sulle spalle di una natura che implora respiro profondo! Fuggirò per raggiungerti. E fino a quel giorno, mi dedicherò a ricordareimmersa nella caverna dell'urbanità infameche esiste un mondo di intervalli e cadenze, non solo ricamati di nostalgie e reminiscenze in amarezze, ma anche di intaglidi sbuffi d'aliti di vita da cogliere per vitalizzare quei momenti da lavare con fiducia nella fede che in quel giorno che verrà sarà magione per l'amore, senza grigiore e senza orpello a offrire un autunno senza affanno e senza ombrello! ©Laura Lapietra” Laura Lapietra Sull'amore , Sulla vita , Sulla morte , Fiducia
“Appassiti RicordiAppassiti i ricordi ingialliti e persi come fiori secchi dalle esanime rughe tra pagine antiche di certi libri colmi di polverio in controluce come un omertoso velo di malinconia in un angolo dell'anima, non saranno più letti dal mio cuore, sospeso il loro riposo riposto nella libreria del passato tra i versi degli antichi amori sottolineati dalle vivide emozioni ormai svanite ma non i loro olezzi. Chino il mio sguardo in tumulto alla luce delle onde d'arpa stonata nei miei giorni sulle fauci degli echi di imprevisti riflessi nel labirinto del vuoto frenetico che apre la porta a rinvenire il fuoco spento nel camino dalla flautata voce nelle urla della tessuta ragnatela a incatenarmi nel sotterfugio della rassegnazione dalle lacrime di perle a lasciarmi rimuginare nel baratro di interrogativi che come spade trafiggono forte il cuore fragile alle sue trasparenze. Laura Lapietra ©” Laura Lapietra Luce , Sui libri , Forte , Cuore
“Lentamente Vai ViaSi inchina lentamente il rosso del tramonto tra le nuvole sulle ombre dei tuoi profondi silenzi, tra le strade grigie d'inverno i tuoi eleganti passi sui tacchi attraversano labirinti di cristallo dove le sue uscite profumano del sorriso di un altro cuore di uomo, che ami mentre mi stringi la mano. È fredda l'amara lancia acuta che lentamente mi strappa la felicità, mentre lascio volare le tue ali nel giardino dei tuoi sogni nascosti. Non c'è parola che voglia trattenerti nelle mie radici d'amore per te, nelle lacrime che nascondono dolore. Non c'è egoismo che voglia punirti per distruggere la tua gioia sbocciata. Ti lascerò andare se vorrai lentamente, come lentamente vai via, perché l'amore è libertà di essere dove vuol vivere per crescere felice, senza fili spinati nelle carni che facciano piangere l'anima nella gabbia dell'infelicità che ammala la voglia di respirare. Laura Lapietra ©” Laura Lapietra Inverno , Sull'amore , Sul dolore , Sulla felicità