Frasi di Alfred Kubin

“Intontito, apatico, come un cane bastonato, roso interamente dall'inquietudine, non sapevo dove starmene.”

“Era condannato ad eterne prove d'assaggio.”

“Saper disegnare è un dono molto spesso invidiato. Dover disegnare perché si è interiormente spinti a farlo costituisce un destino.”

“Leggevo continuamente una parola stampata in grande nella mia testa: «Coraggio, coraggio, coraggio, coraggio»… Era una riga interminabile.”

“Al di sopra di ogni altra cosa imparerai ad apprezzare il valore dell'indolenza. A un uomo pieno di vitalità occorre, per conquistarla, il lavoro di tutta una vita. Una volta che se n'è gustata la dolcezza, non si può più staccarsene, anche se ciò costa lotte continue.”

“Poi il mostro si contrasse rapidamente, solo il suo sesso non rimpiccioliva: alla fine egli rimase attaccato come un parassita insignificante a un fallo di proporzioni assurde. Poi il parassita cadde come un porro disseccato, e il terribile membro, simile a un mostruoso serpente, strisciò sulla terra, si contorse come un verme e scomparve rimpicciolendo in un cunicolo sotterraneo dello Stato del Sogno.”

“Non ne volevo più sapere di quella commedia grottesca. Al quarto bicchiere sguazzavo in un pantano di idee suicide. Meglio non esistere che vivere da pazzo tra i pazzi.”

“Ma quando la vecchia cominciò a esagerare e insultò mia moglie nella tromba delle scale, io la sistemai a dovere: - Con la faccia che ha, lei è per me la principessa della merda!”

“Le mie parole vogliono esortare i giovani disegnatori a non vacillare quando si fa sentire la confusione sterile dei molteplici carichi quotidiani.”

“Doversi dedicare controvoglia a una tema è come doversi nutrire con cibo disgustoso e insipido.”

“Per me esiste, difatti, un solo male: dover vivere senza poter creare!”

“Il mondo mi appare come un dedalo in cui voglio orientarmi, e devo farlo come disegnatore.”