Friedrich Nietzsche: Frasi popolari (pagina 19)

“Matrimonio: ecco come chiamo la volontà di creare in due quell'uno che sarà qualcosa di più dei suoi due procreatori.”

“Quando volete parlar bene di voi, vi procurate un testimonio; e quando l'avete sedotto a pensar bene di voi, allora anche voi pensate bene di voi stessi.”

“Vi scongiuro, fratelli miei, rimanete fedeli alla Terra, e non credete a coloro che vi parlano di speranze soprannaturali! Sono avvelenatori, che lo sappiano o no.”

“Io amo colui che spreca la propria anima, che non vuole ringraziamenti, e che non restituisce nulla: perché egli dona sempre e non vuole conservarsi.”

“Io amo colui che si vergogna quando il dado cade in modo favorevole a lui, e si chiede: 'Sono forse un baro?' giacché egli vuole andare a fondo.”

“Il vostro omicidio, o giudici, dev'essere compassione e non vendetta. E mentre uccidete badate a giustificare la vita!”

“Una vita libera è ancora aperta alle anime grandi. Chi poco possiede tanto meno è posseduto: sia lodata la piccola povertà.”

“Stato si chiama il più freddo di tutti i mostri. Ed è freddo anche nel suo mentire; e dalla sua bocca striscia questa menzogna: "Io, lo Stato, sono il popolo!”

“Queste persone si astengono, è vero: ma la Sensualità, quella cagna, invidiosa e torva, guarda in fuori da tutto ciò che fanno.”

“Per la donna, l'uomo è un mezzo il cui fine è un bambino.”

“Chi deve essere un creatore non fa che distruggere.”

“Con tuoni e celesti fuochi d'artificio si deve parlare a sensi fiacchi e addormentati. Ma la voce della bellezza parla sommessa: essa s'insinua soltanto nelle anime più deste.”

“Diffidate di tutti coloro nei quali è forte l'istinto di punire!”

“Perché gli uomini non sono eguali: così parla la giustizia.”

“Ah, ci sono tante cose fra cielo e terra, di cui soltanto i poeti hanno sognato qualcosa.”

“Per me essi sono dei prigionieri e dei segnati. Colui che essi chiamano il loro redentore li ha messi in catene: nelle catene di valori falsi e parole fallaci! Oh, se qualcuno li redimesse dal loro redentore!”

“E chi non ha ali non deve mettersi al di sopra di abissi.”

“Sì, c'è qualcosa di invulnerabile, d'inseppellibile in me, qualcosa che frantuma le rocce: si chiama la mia volontà. Silenziosa e immutata resta al passare degli anni. […] Sì, tu sei quella che trasforma tutti i sepolcri in rovine: salute a te, mia volontà! E soltanto dove ci sono sepolcri, ci sono resurrezioni.”

“Ma dove trovai essere vivente, là udii anche il discorso dell'obbedienza. Ogni essere vivente è qualcosa che obbedisce. E questa è la seconda cosa: riceve comandi colui che non sa obbedire a sé stesso. Tale è l'essenza dell'essere vivente. E la terza cosa che udii è: che comandare è più difficile che obbedire. E non solo che chi comanda porta il peso di tutti coloro che obbediscono e che questo peso è facile che lo schiacci.”