Publilio Siro: Frasi popolari (pagina 13)

Frasi popolari di Publilio Siro · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
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“La collera più grande è quella di un uomo giusto.”
Gravissima est probi hominis iracundia.

Terribile è l'ira dell'uomo onesto.
Sententiae

“È un grave dolore dell'animo quello di chi si pente dopo il fatto.”
Gravis animi poena est, quem post facti paenitet.

È anch'essa un grave pena pentirsi dopo il fatto.
Sententiae

“Uno spirito deciso non ha mai un'opinione dubbia.”
Gravis animus dubiam non habet sententiam.

Un animo serio non oscilla nelle sue decisioni.
Sententiae

“Nuoce maggiormente tutto ciò che capita di ignoto.”
Gravius nocet, quodcumque inexpertum accidit.

Un male nuovo che ci colpisce, ci fa più male di uno noto.
Sententiae

“È ben più pericoloso il nemico che si nasconde nel nostro cuore.”
Gravior est inimicus, qui latet in pectore.

Il nemico peggiore è quello che si nasconde nel tuo cuore.
Sententiae

“La sottomissione alla consuetudine è cosa gravissima.”
Gravissimum est imperium consuetudinis.

Grandissima è la forza dell'usanza.
Sententiae

“Una grave accusa anche se fatta con leggerezza, nuoce.”
Grave crimen, etiam leviter cum est dictum, nocet.

Un'accusa grave nuoce anche se è fatta per scherzo.
Sententiae

“Gli uomini, non facendo nulla, si abituano a fare malamente.”
Homines, nihil agendo, agere consuescunt male.

È non facendo nulla che gli uomini si abituano a far male.
Sententiae

“L'uomo e la sorte la pensano sempre in modo diverso.”
Homo semper aliud, Fortuna aliud cogitat.

L'uomo ha sempre un progetto e la Fortuna un altro.
L'uomo propone e la sorte diversamente dispone.
Sententiae

“Chi presta aiuto quando la fortuna gli è favorevole, lo riceve nel momento del bisogno.”
Habet in adversis auxilia, qui in secundis commodat.

In caso di disgrazie trova aiuto chi ha saputo darlo quando era in fortuna.
Sententiae

“Aimè che tristezza essere offeso da colui del quale non puoi lamentarti.”
Heu quam miserum est ab eo laedi, de quo non possis queri!

Oh che malora essere offeso da chi non puoi accusare.
Sententiae

“Aimè quanto è triste il dolore che nel tormento on ha voce!”
Heu dolor quam miser est, qui in tormento vocem non habet!

Oh quanto è disgraziato chi deve soffrire senza poter parlare!
Sententiae

“Aimè, che tristezza imparare a servire là dove hai imparato a comandare!”
Heu quam miserum est discere servire, ubi sis doctus dominari!

Oh quanto è duro dover imparare a servire quando si è imparato a comandare!
Sententiae

“Ogni discorso che adula nasconde il suo veleno!”
Habet suum venenum blanda oratio.

Parole adulatrici, parole avvelenate.
Sententiae

“L'uomo muore ogni volta che perde qualcuno dei suoi!”
Homo totiens moritur, quotiens amittit suos.

L'uomo muore ogni volta che perde qualcuno dei suoi.
Sententiae

“L'uomo per non dover soffrire, si inventa la Fortuna!”
Homo ne sit sine dolore, Fortunam invenit.

L'uomo, per non essere senza dolore, va in cerca della fortuna.
Sententiae

“Non è vergognosodiventare servo se si soccombe a causa delle circostanze!”
Honeste servit, qui succumbit tempori.

Chi soccombe agli avvenimenti ha servito onestamente.
Sententiae

“L'uomo è dato in prestito alla vita non donato.”
Homo vitae commodatus, non donatus est.

La vita ci è data in prestito, non in dono.
Sententiae

“È preferibile sopportare un erede che cercarlo!”
Heredem ferre utilius est quam quaerere.

È meglio sopportare un erede che già si ha, piuttosto che cercarne uno nuovo.
Sententiae

“Le frequenti nozze danno occasione alle maldicenze!”
Habent locum maledicti crebrae nuptiae.

Troppi matrimoni voglion dire far parlare male di sé.
Sententiae