“Perché ha parlato? Perché ha voluto rompere l'incanto del silenzio ove l'anima mia si cullava senza quasi rimorso e senza quasi paura? Perché mi ha voluto strappare i veli vaghi dell'incertezza e mettermi in cospetto del suo amore svelato? Ormai non posso più indugiare, non posso più illudermi, né concedermi una mollezza, né abbandonarmi a un languore. Il pericolo é là, certo, aperto, manifesto; e m'attira con la vertigine, come un abisso. Un attimo di languore, di mollezza, e io sono perduta.”
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Origine: Il mio primo viaggio, p. 61

Origine: Da una lettera a Giulio Ricordi, 11 aprile 1871; citato in Marcello Conati, Verdi: interviste e incontri, EDT srl, 2000, p. 328 https://books.google.it/books?id=kb9gk11MAAIC&pg=PA328. ISBN 8870634906

“Venerdì santo, anche l'amore sembra languore di penitenza.”
da Venerdì santo, n. 3
Folk beat n. 1
Lettere contro la guerra

vol. 7, parte 1, p. 402
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento