lettera a Douglas Jerrold, 16 novembre 1844; p. 64
Lettere dall'Italia
“Scriverà magari delle cose stupende, ben più in alto che queste povere righe, di cui io mi accontento. Noi sappiamo che alla sera, nella principesca dimora o nel tugurio illuminato a candela, nessuno piangerà sulle nostre pagine, né sentirà, leggendo, entrargli nel petto la consolazione. Lui invece sì. Alla sera misteriosamente udrà, da ogni parte del mondo, i singhiozzi di coloro a cui egli avrà toccato il cuore. Il fuoco che lo consuma accenderà miriadi di tenui fiammelle a confortare ignote case, mutando le ombre della catapecchia in saloni fatati. E il suo desolato amore seminerà tra le moltitudini inaridite il calore dei sogni.”
Cronache terrestri
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scrittore italiano 1906–1972Citazioni simili
“Quando morto sarò una sera - nessuno mi piangerà - non rimarrò sottoterra - son vento di libertà.”
Origine: Citato in Storia della letteratura italiana, vol. V, p. 129.
“Lei mi ha pestato i piedi tutta la sera. – Sì, ma lei, Signora, mi ha pestato il cuore.”
da Fogli da un taccuino
12/9/91, 11:19 PM; 2000, p. 14
Il capitano è fuori a pranzo
citato in Marina Boagno, Franco Corelli, un uomo, una voce, Azzali Editore, novembre 1990, p. 143