“Compagni, non è più tempo di parlare ma di fare; non è più tempo di concioni ma di azioni, e di azioni romane. Se considerato è come crimine l'incitare alla violenza i cittadini, io mi vanterò di questo crimine, io lo prenderò sopra me solo.
Se invece di allarmi io potessi armi gettare ai risoluti, non esiterei; né mi parrebbe di averne rimordimento.
Ogni eccesso della forza è lecito, se vale a impedire che la Patria si perda. Voi dovete impedire che un pugno di ruffiani e di frodatori riesca a imbrattare e a perdere l'Italia.
Tutte le azioni necessarie assolve la legge di Roma.”
Origine: DallArringa al popolo di Roma in tumulto, la sera del XIII maggio MCMXV, in Per la più grande Italia, pp. 73-74.
Argomenti
allarme , arringa , azione , cittadino , compagnia , compagno , crimine , eccesso , forza , grande , lecito , legge , maggio , non-violenza , patria , popolo , pugno , romano , ruffiano , sera , tempo , tumulto , vanteria , violenza , fareGabriele d'Annunzio 109
scrittore, poeta e drammaturgo italiano 1863–1938Citazioni simili

“Il negativo, vale a dire la libertà, vale a dire il crimine.”
Origine: Citato in Edgar Morin, Lo spirito del tempo.

Blueeyedboy
Il ragazzo con gli occhi blu
Variante: Datemi del romantico, se vi va. Ma io credo nel crimine perfetto. Come il vero amore, è solo questione di tempo e pazienza.

Citato in Joseph François Gabriel Hennequin, Dictionnaire de maximes

Origine: Da Ouvres de Maximilien Robespierre, X, pp. 566-576, Société des études roberspierristes; citato in Rudé.