“Cittadini di palagio, | mercanti e buon artieri; | e voi conti di maremma, | dai selvatici manieri; || voi di Corsica visconti, | voi marchesi de' confini; | voi che re siete in Sardegna | ed in Pisa cittadini; || voi che in volta del levante | mainaste or or la vela: | pria che arrossi la Verruca | e si spenga la candela, || fuori porta del parlascio, | su correte arditamente! | Su, su, popolo di Pisa, | cavalieri e buona gente!”
Faida di comune, LXXIX, vv. 109-124
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Origine: Da I Marinisti. Opere scelte, a cura di G. Getto, Utet, Torino, 1954; citato in Lunario dei giorni di quiete. 365 giorni di letture esemplari, a cura di Guido Davico Bonino, prefazione di Claudio Magris, Einaudi, Torino, 1997, p. 392. ISBN 8806147234

“Or fu già mai | gente sì vana come la sanese? | Certo non la francesca sì d'assai!”
Dante: XXIX, 121-123

1923
Riflessioni e massime