“Per poter iniziare una guerra bisogna disporre di eccedenze: eccedenza di capitali, eccedenza di uomini giovani che si possano sacrificare nei combattimenti senza troppi danni per la collettività. Un capo di stato o una classe dirigente che iniziano una guerra sottintendono di potersi permettere di far morire un certo numero di giovani per ottenere una soddisfazione di prestigio, di potenza o di arricchimento. Questa è una delle principali molle dell'imperialismo.
Superiorità tecnica unità alla pressione demografica, ecco le condizioni ottime dell'aggressività.”
Parte terza, Aggressività collettiva e struttura demografica, La guerra attività di lusso, pp. 238-239
La sovrappopolazione
Argomenti
guerra , giovani , giovane , arricchimento , imperialismo , molle , prestigio , combattimento , lusso , dirigente , pressione , collettivo , soddisfazione , ottimo , capitale , struttura , potenza , classe , capo , tecnico , numero , condizione , attivita' , potere , bisogno , parte , uomini , stato , aggressività , collettività , eccedenza , superiorità , unitàGaston Bouthoul 12
1896–1980Citazioni simili
Origine: Storia d'Italia dal 1861 al 1997, p. 147

Origine: Citato in Ennio Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali. [Dal 1918 ai giorni nostri], Editori Laterza, Roma, 2008, pagg. 397-398. ISBN 978-88-420-8734-2

Origine: Citato in AA.VV., Il libro dell'economia, traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 324. ISBN 9788858014158


Before the war in 1970, Cambodia had more than 7,000,000 inhabitants. We were a gentle, tolerant people, loving peace, freedom and individual liberties and dedicated to religions. Six million Cambodians were Buddhists, about 500,000 were Moslems and about 50,000 were Catholics. Our agriculture was prosperous. We had good soil. Every year, we could export surplus rice, corn, rubber, fish. Even without working hard, we had a good way of life.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Prima della guerra del 1970, la Cambogia aveva una popolazione di più di sette milioni di abitanti. Eravamo un popolo gentile, tollerante, amante della pace e della libertà individuale, e devoto alla religione. Sei milioni di cambogiani erano buddisti, circa cinquecentomila erano musulmani e circa cinquantamila erano cattolici. La nostra agricoltura era rigogliosa. Avevamo terre fertili. Ogni anno potevamo esportare un'eccedenza di riso, di mais, di gomma e di pesce. Anche senza lavorare sodo, la nostra vita era buona.