“Nemmeno al confino ha patito. È stata una mascalzonata mandarcelo, d'accordo. Ma giacché c'era, si poteva sperare che patisse un po'… Nulla. Quando parla di Padula, 'gli è tutto un elogio: il pane era bianco, i compagni simpatici, l'aria bona, perfino gli inglesi, a sentirlo, erano gentili, perché gli hanno lasciato scrivere e recitare una commedia che li prendeva per il bavero… Con un simile mostro, neanche il Padreterno ce la può, te lo dico io. Se, dopo morto, lo manda all'inferno, lui lo scambia per il paradiso, ci si sdraia e fa il beato…”

—  Ottone Rosai

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia

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“Il Padreterno poteva darmi qualche centimetro in più di altezza, me lo dico spesso, invece di regalarli ai vari Toni, Ibrahimovic, Bogdani, Cani e compagnia bella, però, dài, mi ha gratificato di altre qualità.”

Vincenzo Italiano (1977) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Stefano Edel, Italiano, siciliano di Padova «Che orgoglio sentire il mio nome urlato dai tifosi» http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/mattinodipadova/2009/09/21/MS1PO_MS101.html, Il mattino di Padova , 21 settembre 2009.

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“Senza un po' di coraggio non si può scrivere nemmeno un'osservazione sensata su se stessi.”

Ludwig Wittgenstein (1889–1951) filosofo e logico austriaco

26 aprile 1930
Movimenti del pensiero, Diari 1930-1932

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“Avete ragione di parlare di "inferno", giacché da quando vi ho lasciato, vivo in una specie di inferno intellettuale, ossia in un paese ove l'intelligenza e la scienza sono reputate cose infernali da chi ha la bontà di governarci.”

Camillo Benso Cavour (1810–1861) politico e patriota italiano

da una lettera a De La Rive
Origine: Citato in Italo de Feo, Cavour: l'uomo e l'opera, A. Mondadori, 1969.

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“Amedeo Nazzari, lo dico a tutti i compagni dell'opzione "A. Nazzari": è morto, è morto.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Il candidato del 2006, L'ottavo nano, episodio 4
Imitazioni, Walter Veltroni

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“E allora, – disse il vecchio, – non ne perdonerete nemmeno uno, voglio sperare. – Nemmeno uno, – disse Milton. – Siamo già intesi. – Tutti, tutti li dovete ammazzare, perché non uno di essi merita di meno. La morte, dico io, è la pena piú mite per il meno cattivo di loro. – Li ammazzeremo tutti, – disse Milton. – Siamo d’accordo. Ma il vecchio non aveva finito.”

Con tutti voglio dire proprio tutti. Anche gli infermieri, i cucinieri, anche i cappellani. Ascoltami bene, ragazzo. Io ti posso chiamare ragazzo. Io sono uno che mette le lacrime quando il macellaio viene a comprarmi gli agnelli. Eppure, io sono quel medesimo che ti dice: tutti, fino all’ultimo, li dovete ammazzare. E segna quel che ti dico ancora. Quando verrà quel giorno glorioso, se ne ammazzerete solo una parte, se vi lascerete prendere dalla pietà o dalla stessa nausea del sangue, farete peccato mortale, sarà un vero tradimento. Chi quel gran giorno non sarà sporco di sangue fino alle ascelle, non venitemi a dire che è un buon patriota. (p. 84)
Una questione privata

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