“L'uomo è coinvolto nel circolo di una grande legge: la legge del movimento impresso alla materia. Ogni ordine morale, ogni ordine sociale, ogni ordine nazionale o internazionale è sottoposto alla legge primitiva, essenziale, fondamentale della necessità fisica.”

Origine: Da Philosophie rurale, vol. I, p. XVII; citato in Miglio, p. XX.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Honoré Gabriel de Mirabeau 5
scrittore e diplomatico francese 1749–1791

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“La legge è ordine e, di necessità, la buona legge è buon ordine.”

VII, 4, 1326a
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“L'ordine è la prima legge del Cielo.”

Alexander Pope (1688–1744) poeta inglese

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“L'oppressione suprema della legge non è l'ordine, è la prigione.”

George Jackson (1941–1971) rivoluzionario statunitense

Origine: Col sangue agli occhi, p. 105

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“La giustizia coincide solo occasionalmente con la legge e con l'ordine.”

Michael Connelly (1956) scrittore statunitense

da La memoria del topo

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“Seconda Legge:
Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri Umani, a meno che ciò non contrasti con la Prima Legge.”

Tutti i miei robot, Le Tre Leggi della Robotica
Variante: Terza Legge:
Un robot deve salvaguardare la propria esistenza, a meno che ciò non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.

“Quale è il primo assioma che proclama la Legge? – La Legge non ammette ignoranza. – Come! la legge è il gran vincolo della società, la legge non soffre che alcuno ignori i suoi ordini e i propri doveri, e intanto si lasciano i più senza i mezzi di apprenderli?”

Enrico Mayer (1802–1877) pedagogista e scrittore italiano

La legge aggrava la mano punitrice su colui che la infranse, né si arresta alle grida del misero, che protesta non aver saputo d'infrangerla; – anzi a colui che fin dall'infanzia abbandonato a sé stesso, e senza il freno di alcun salutare insegnamento, seguitò impunemente il sentiero del tacito vizio, dove la legge non guarda, per entrar poi sulla via del delitto, ove la legge il coglie e punisce: a questo sciagurato cui tolse dal petto ignoranza ogni sentimento di morale, ogni distinzione del giusto e dell'ingiusto, dice la legge: Io non ammetto ignoranza? Eh! chi non sente che queste parole suonano in simil caso come feroce ironia?... Eppure la legge dee proferirle, perché altrimenti chi più le andrebbe soggetto?... Ma d'altra parte la sentenza che cade su quell'infelice, e su tante altre vittime della propria abjezione, ricade col tempo su quelli, che posti in più alto grado sociale, trascurarono di educare i loro sventurati fratelli. (p. 18)
Frammenti di un viaggio pedagogico

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“Le fazioni sono il veleno più terribile dell'ordine sociale… mettono in discussione la menzogna e la verità, il vizio e la virtù, il giusto e l'ingiusto; è la forza che fa la legge.”

Louis Antoine de Saint-Just (1767–1794) rivoluzionario e politico francese

Origine: Da Discorsi e rapporti, Editori Riuniti, Roma, 1966, p. 219; citato in Thomas R. Nevin, Simone Weil, Bollati Boringhieri, Torino, 1997, p. 364. ISBN 88-339-1056-3

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