“Pure, per quanto fossi preparato all'ignoto, e anzi a qualcosa di estremamente remoto, il più mi parve consueto e familiare. Solo molto più tardi, molto tempo dopo la grande guerra che giustamente, a mio parere, viene chiamata "guerra mondiale", e non già perché l'ha fatta tutto il mondo, ma perché noi tutti, in seguito ad essa, abbiamo perduto un mondo, il nostro mondo, solo molto più tardi, dicevo, dovevo accorgermi che perfino i paesaggi, i campi, le nazioni, le razze, le capanne e i caffè del genere più diverso e della più diversa origine devono sottostare alla legge del tutto naturale di uno spirito potente che è in grado di accostare ciò che è distante, di rendere affine l'estraneo e di conciliare l'apparentemente divergente. Parlo del frainteso e anche abusato spirito della vecchia monarchia, che in questo caso faceva sì che io fossi di casa a Zlotogrod non meno che a Sipolje o a Vienna.”

—  Joseph Roth

cap. IX, p. 44
La Cripta dei Cappuccini

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
Joseph Roth photo
Joseph Roth 54
scrittore e giornalista austriaco 1894–1939

Citazioni simili

Louis-ferdinand Céline photo
Pietro Pensa photo
Mu'ammar Gheddafi photo
Mu'ammar Gheddafi photo
Mohammad Reza Pahlavi photo
Woodrow Wilson photo

“Tutti i popoli del mondo hanno il nostro stesso interesse, e per conto nostro vediamo molto chiaramente che, a meno che non sia fatta giustizia agli altri, non sarà fatta a noi. Perciò il programma della pace del mondo è il nostro stesso programma; e questo stesso programma, il solo possibile, secondo noi, è il seguente.”

Woodrow Wilson (1856–1924) 28º presidente degli Stati Uniti d'America

dal preambolo dell'enunciazione davanti al senato dei quattordici punti degli obiettivi di guerra americani, 8 gennaio 1918, in risposta al "Decreto per la pace" dei Soviet

Edgar Snow photo
Linus Pauling photo

Argomenti correlati