“Per molti, donna, anzi per mille amanti | creata fusti, e d'angelica forma; | or par che 'n ciel si dorma, | s'un sol s'appropia quel ch'è dato a tanti.”

“In questa forma | Passa la bella donna, e par che dorma.”

Torquato Tasso libro Gerusalemme liberata

XII, 69
Gerusalemme liberata

“Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete, | udite il ragionar ch'è nel mio core, | ch'io nol so dire altrui, sì mi par novo.”

Dante Alighieri libro Convivio

[citation needed]
Convivio
Origine: Presente anche in Rime, LXXIX, Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete.

“Se la donna nacque da una costola di un addormentato, non è quindi strano che anch'ella dorma.”

Lope De Vega (1562–1635) poeta, drammaturgo

Atto II, Scena Quinta
La ragazza sciocca

“Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino | ventoso: ognuno manda da una balza | la sua cometa per il ciel turchino.”

Giovanni Pascoli Primi poemetti

da L'aquilone, vv. 22-24
Primi poemetti

“Tanti uomini sono disposti a rovinarsi per una donna. Molti ci riescono.”

Eros Drusiani (1954) cabarettista e scrittore italiano

“Non era l'andar suo cosa mortale | Ma d'angelica forma.”

Francesco Petrarca (1304–1374) poeta italiano autore del Canzoniere

XLI nell'ed. Marsand, LXIX nell'ed. Mestica
Sonetto in vita di M. Laura

“[Maria] Te cerca ei sol, te aspetta sol, te chiamano | Quanti veggon beati 'l Divin Essere: | Te del Ciel donna, te regina acclamano, | E tue belle virtuti amari ritessere. | Plaudon le Stelle gareggiando, e bramano | Folgorante al tuo crin corona intessere; | Sarà scanno al tuo piè la vaga ed emula | Del Sol, che in manto a te si volge, e tremula.”

Angelo Mazza (1741–1817) poeta e letterato italiano

Canto III, p. 27
Dei dolori di Maria Vergine

“Almen, or che di fredda, ed oscur'ombra | Copre la notte il ciel, piacciati in sonno | Mandarmi a consolar la tua bell'ombra.”

Angelo di Costanzo (1507–1591) storico e poeta italiano

da Sonetto CII
Rime amorose

“Pazzo, amante, poeta: tutti e tre sono composti sol di fantasia.”

William Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate

Teseo: atto V, scena I
Sogno di una notte di mezza estate

“L'autore, si voi lo conoscete, direste ch'ave una fisionomia smarrita: par che sii in contemplazione delle pene dell'inferno, par sii stato alla pressa come le barrette: un che ride sol per far come fan gli altri: per il più lo vedrete fastidito e bizzarro, non si contenta di nulla, ritroso come un vecchio d'ottant'anni, fantastico com'un cane ch'ha ricevute mille spellicciate, pasciuto di cipolla.”

Giordano Bruno (1548–1600) filosofo e scrittore italiano

dall'antiprologo