“[A proposito delle affermazioni sul terremoto di Sendai del 2011] Ho parlato non come vicepresidente del CNR ma a titolo personale, come cattolico. Ho fatto una riflessione sul mistero del Male partendo da un dato di cronaca. È un mistero indagato da tanti intellettuali, non capisco come ad un cattolico non sia permesso svolgere una posizione articolata. Mi piacerebbe anzi che, come accadde nel Settecento ai tempi di Voltaire, si possa aprire un dibattito e parlare delle origini delle catastrofi naturali proponendo anche la posizione della Chiesa su questo punto.”

Citato in Il terremoto un castigo di Dio? http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=1194&ID_sezione=274&sezione= di Flavia Amabile, de La Stampa, 22 marzo 2011.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

Citazioni simili

Francesco Grisi photo
Peter Hitchens photo
Victor Hugo photo

“Il Settecento è Voltaire.”

Victor Hugo (1802–1885) scrittore francese

Origine: Citato in Indro Montanelli, Roberto Gervaso, L'Italia del Settecento, Rizzoli, Milano, 1971, cap. 9, p. 116.

Italo Calvino photo

“Amo Chesterton perché voleva essere il Voltaire cattolico e io volevo essere il Chesterton comunista.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

Presentazione, Mondadori, 2011, p. VI

Gilbert Keith Chesterton photo

“[A proposito del terremoto di Sendai del 2011] Mons. Orazio Mazzella, (1860-1939) arcivescovo di Rossano Calabro, all'indomani della tragedia fece una serie di riflessioni che vi riassumo (La provvidenza di Dio, l'efficacia della preghiera, la carità cattolica ed il terremoto del 28 di Dicembre 1908: cenni apologetici, Desclée e C., Roma 1909).
In primo luogo le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio, che ci scuote e ci richiama col pensiero ai nostri grandi destini, al fine ultimo della nostra vita, che è immortale.
Infatti se la terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe sopra di noi un fascino irresistibile, non ci accorgeremmo che essa è un luogo d'esilio, e dimenticheremmo troppo facilmente, che noi siamo cittadini del cielo. […]
In secondo luogo, osserva l'arcivescovo di Rossano Calabro, le catastrofi sono talora esigenza della Giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi.
Alla colpa del peccato originale si aggiungono infatti, nella nostra vita, le nostre colpe personali; nessuno di noi è immune dal peccato e può dirsi innocente e le nostre colpe possono essere personali o collettive: possono essere le colpe di un singolo o quelle di un popolo: ma mentre Dio premia o castiga i singoli nell'eternità è sulla terra che premia o castiga le nazioni, perché le nazioni non hanno vita eterna, hanno un orizzonte terreno. […]
Terzo punto infine: le grandi catastrofi sono spesso una benevola manifestazione della misericordia di Dio.
Abbiamo detto infatti che nessuno, mettendosi la mano sulla coscienza, potrebbe dare a se stesso un certificato d'innocenza. Un giorno, quando il velo, che copre l'opera della Provvidenza, sarà sollevato, ed alla luce di Dio vedremo ciò che Egli avrà operato ne' popoli e nelle anime, ci accorgeremo che per molte di quelle vittime, che compiangiamo oggi, il terremoto è stato un battesimo di sofferenza che ha purificato la loro anima da tutte le macchie, anche le più lievi, e grazie a questa morte tragica la loro anima è volata al cielo prima del tempo perché Dio ha voluto risparmiarle un triste avvenire. […]
Le grandi catastrofi sono certamente un male, però non sono un male assoluto, ma un male relativo, dal quale sorgono beni di ordine superiore e più universali. La luce della fede ci insegna che le grandi catastrofi, o sono un richiamo paterno della bontà di Dio, o sono esigenze della divina giustizia, che infligge un castigo meritato, o sono un tratto della divina misericordia, che purifica le vittime aprendo loro le porte del Cielo. Perché il Cielo è il nostro destino eterno.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

da Riflessioni sul mistero del male – Intervento del prof. Roberto de Mattei a Radio Maria del 16 marzo 2011; citato in Corrispondenza Romana http://www.corrispondenzaromana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1560:intervento-del-prof-roberto-de-mattei-a-radio-maria-del-16-marzo-2011&catid=138:varie&Itemid=55=, 25 marzo 2011

Anselmo d'Aosta photo

“Poiché non è quell'"insipiente", contro il quale ho parlato nel mio opuscolo, che mi riprende con queste parole, ma uno che, non insipiente e cattolico, difende l'insipiente, mi può essere sufficiente rispondere al cattolico.”

Anselmo d'Aosta (1033–1109) teologo, filosofo, monaco e arcivescovo

dalla premessa Quid ad haec respondeat editor ipsius libelli, pag. 383
Sancti Anselmi liber apologeticus contra Gaunilonem respondentem pro insipiente
Origine: A proposito della disputa sull'esistenza di Dio, avuta col benedettino Gaunilone.

William Joseph Levada photo
Daniela Santanchè photo

“Per una cattolica, il male assoluto è il diavolo, non è il fascismo.”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana

Citazioni tratte da interviste

Angelo Bagnasco photo

“L'approccio al mistero di Dio dà origine a cultura e civiltà.”

Angelo Bagnasco (1943) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Senza volto non siamo popolo

Argomenti correlati