Origine: L'eredità della guerra civile e il nuovo quadro istituzionale, p. 10
“L'interpretazione della lotta fra la Resistenza e la Repubblica sociale italiana come guerra civile ha incontrato da parte degli antifascisti, almeno fino a questi ultimissimi tempi, ostilità e reticenza, tanto che l'espressione ha finito con l'essere usata quasi soltanto dai vinti fascisti, che l'hanno provocatoriamente agitata contro i vincitori. La diffidenza degli antifascisti ne è risultata accresciuta, alimentata dal timore che parlare di guerra civile conduca a confondere le due parti in lotta e ad appiattirle sotto un comune giudizio di condanna o di assoluzione. In realtà mai come nella guerra civile, che Concetto Marchesi chiamò «la più feroce e sincera di tutte le guerre», le differenze fra i belligeranti sono tanto nette e irriducibili e gli odi tanto profondi.”
Capitolo quinto, La guerra civile, p. 221
Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza
Argomenti
arte , guerra , ostilità , agitata , antifascista , capitolo , civile , comune , concetto , condanna , differenza , espressione , essere , fascista , ferocia , giudizio , interpretazione , italiano , marchesa , marchese , parte , profondo , quinto , repubblica , resistenza , reticenza , risultato , sincero , timore , vincitore , social , tanto , lotta , realtàClaudio Pavone 9
storico e partigiano italiano 1920–2016Citazioni simili

“In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.”

da I padroni della memoria https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/novembre/01/PADRONI_DELLA_MEMORIA_co_0_031101042.shtml, Corriere della sera, 1 novembre 2003
da Guerra partigiana, Torino, Einaudi, 1973, pp. 19-20

“Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo cominciato a perdere la guerra.”
citato in La Voce di Romagna, 19 gennaio 2009
Origine: Da il Fatto Quotidiano, 24 novembre 2012.