“Né la paura della bomba sembrava poter turbare i sonni della giovane generazione. Quest'ultima, per nulla sedotta da Mosca, ma talvolta disponibile a lasciarsi ipnotizzare dalla mitizzatissima e ideologicamente fantasticata rivoluzione culturale di Pechino (un processo di lotta politica interna gestito con atroci metodi squadristici e oscurantistici), aveva creduto di poter individuare opportunità positive nell'impossibilità, o quanto meno nella realistica improbabilità, dell'olocausto nucleare. Ci si poteva cioè muovere, e cercare di mettere a frutto, di socializzare, lo straordinario sviluppo economico e culturale dei due decenni precedenti, senza rischiare di fare esplodere il mondo. La guerra fredda, da situazione di stallo, poteva cioè anche diventare, nel ribollire delle nuove mentalità collettive, occasione e stimolo di movimento come era avvenuto e stava avvenendo nell'ambito del poderoso processo della decolonizzazione.”

Origine: Storia della guerra fredda, p. 126

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“L'umanità sembra aver bisogno di un orizzonte di minaccia universale per poter essere sempre disponibile alla lotta.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

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“La lotta per il potere è essenziale nella dinamica politica. Vedremo che l'elemento ideologico è solo la copertura di quella che è la realtà e cioè questa lotta.”

Gianfranco Miglio (1918–2001) giurista, politologo e politico italiano

Origine: Da lezioni di politica, editore Il Mulino, 1994

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“La rivoluzione non è il potere, è la trasformazione del potere.”

Fausto Bertinotti (1940) politico italiano

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“Ciò che mi irritò di più, e che mi fece odiare il potere, fu lo spettacolo dei membri del Comando Regionale in lotta per il potere. Litigavano tanto sull'autorità che persero la Rivoluzione del Ramadan, e anche se stessi. Erano loro i responsabili per il rovesciamento del Partito nel 1963, e io osservavo la loro lotta per il potere, il modo in cui si mordevano a vicenda nell'ascesa al potere. Così, io sviluppai un'avversione per il potere, infatti cominciai a detestarlo. Posso dire che anche oggi lo detesto. Non potrebbe mai piacermi, e ho sempre percepito una distanza fra ma stesso e il potere.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

What annoyed me most and made me hate power was the sight of the members of the Regional Command, fighting for power. They disagreed over authority so much that they lost the Ramadhan Revolution and themselves too. They were responsible for the Party setback in 1963, and I used to watch their power struggle, how they used to bite each other on the way to power. So I developed an aversion to power, that is, I began to loath it. And I tell you even now I hate power. I could never like it, and have always felt a distance between power and myself.
Variante: Ciò che mi irritò di più, e che mi fece odiare il potere, fu la vista dei membri del Comando Regionale lottare per il potere. Bisticciavano così tanto sull'autorità che quasi quasi persero la Rivoluzione del Ramadan, e anche se stessi. Erano loro i responsabili per l'intoppo del 1963, e io osservai la loro lotta per il potere, in cui si mordevano a vicenda nell'ascesa al potere. Così, io sviluppai un disprezzo per il potere, infatti cominciai a odiarlo. Posso dire che anche oggi lo odio. Non potrebbe mai piacermi, e ho sempre percepito una distanza fra ma stesso e il potere.

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