“Dio ha voluto accordare al pentimento il doppio di onore, di felicità, di gaudio e di gioia, in modo che un peccatore non fosse scoraggiato o timoroso di tornare in braccio a Cristo, che la gloria della croce potesse prevalere sull'infamia del peccato e che la mitezza di Dio, sempre pronta a giustificare l'empio, fosse glorificata. Anche se un peccatore che si pente potrà difficilmente essere notato dal mondo, la Bibbia afferma che il cielo intero accoglie con gioia il pentimento di un peccatore e si rallegra quando un uomo viene giustificato. Il pentimento è la più grande delle opere di cui l'umanità può essere fiera, perché chi si pente risponde al potere che Dio ha di perdonare e di giustificare e ottiene, mediante la contrizione, il frutto della croce e la santificazione da parte di Dio. Pensate: un uomo che si pente può, con la sua contrizione, rallegrare i cieli e il cuore di Dio!”
Comunione nell'amore, Il pentimento
Argomenti
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monaco egiziano 1919–2006Citazioni simili

“Da che cosa si riconosce che Dio odia il peccato? Dal fatto che Cristo ama i peccatori.”
Il chicco di grano
Ef 2,10). Se il peccatore fosse sicuro che la sua condizione agli occhi di Dio è sempre stata tra le preoccupazioni dell'Onnipotente ed è stata presa in considerazione fin dall'eternità, e che la mente di Dio di è data pensiero nel corso dei secoli del uso ritorno, e che i cieli e quanto contengono restano in attesa della sua conversione, allora non si vergognerebbe mai di se stesso, non disprezzerebbe la propria possibilità di conversione, non rimanderebbe il suo ritorno.