“Voglio buttarmi giù dal superattico | di Maggie, cielo rosa superbattito | e poi riunire tutti i pezzi con la polaroid di Marco | La luna gela la mia faccia, ghiaccierò | persone miste nella stanza, meltinpot | mi perderò negli occhi tuoi | due volte al giorno come sport”

—  Gazzelle (cantante)

da Meltinpot, n.4
Superbattito

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia
Argomenti
due-giorni , cielo , luna , tre-giorni , persone , voglia , marco , stanza , maggio , rosa , volte , sporta , sport , persona , giorno
Gazzelle (cantante) photo
Gazzelle (cantante) 33
cantautore italiano 1989

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“Nel mondo digitale, lo sport riesce a riunire le persone.”

Edwin Moses (1955) atleta statunitense

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“E la luna è una palla | ed il cielo è un biliardo | quante stelle nei flippers | sono più di un miliardo | Marco dentro a un bar | non sa cosa farà | poi c'è qualcuno che trova una moto | si può andare in città.”

Lucio Dalla (1943–2012) musicista, cantautore e attore italiano

da Anna e Marco, n. 5
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“Voglio lasciarmi andare, voglio di più per me voglio buttarmi per cadere verso l'alto.”

Fabio Volo libro Un posto nel mondo

Origine: Un posto nel mondo, p. 24

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“Sono molto protettiva con le persone cui voglio bene: io sono pronta a buttarmi nell'arena, fa parte del mio mestiere, ma loro no, non voglio che si sentano pressioni addosso o che trovino i fotografi al ristorante.”

Gemma Arterton (1986) attrice britannica
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“E ci hai visto su dal cielo, | ci hai trovato e piano sei venuta giù, | un passaggio da un gabbiano, | ti ha posata su uno scoglio ed eri tu. (da Fiore di maggio, lato B, n. 5)”

Fabio Concato (1953) cantautore italiano

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“E va bene ti voglio, ti voglio, non voglio che te. | Puoi amarmi, toccarmi, usarmi, buttarmi | anche tu, anche tu…”

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da E va bene ti voglio
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“I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi | che tu venga all'ospedale o in prigione | nei tuoi occhi porti sempre il sole. | I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi | questa fine di maggio, dalle parti d'Antalya, | sono così, le spighe, di primo mattino; | i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi | quante volte hanno pianto davanti a me | son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi, | nudi e immensi come gli occhi di un bimbo | ma non un giorno han perso il loro sole; | i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi | che s'illanguidiscano un poco, i tuoi occhi | gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti: | allora saprò far echeggiare il mondo | del mio amore. | I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi | così sono d'autunno i castagneti di Bursa | le foglie dopo la pioggia | e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul. | I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi | verrà un giorno, mia rosa, verrà un giorno | che gli uomini si guarderanno l'un l'altro | fraternamente | con i tuoi occhi, amor mio, | si guarderanno con i tuoi occhi.”

Nazım Hikmet (1902–1963) poeta, drammaturgo e scrittore turco

“Molte volte, come gran parte dei bambini che provengono da famiglie miste, mi sono sentita esclusa perché non appartenevo totalmente né alla cultura di mia madre né a quella di mio padre. Poi, con il tempo ho capito quale grande ricchezza e vantaggio era vivere dentro due mondi.”

Diana Abu-Jaber (1960) scrittrice statunitense
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“[Riferendosi alla canzone Il cielo in una stanza] La storia della puttana non va giù ai romanticoni. Ma mica era come oggi. Quando ero ragazzo queste signorine ti svezzavano, ti coccolavano. Una di loro, un giorno, mi diede una sberla. Avevo rimediato brutti voti in pagella e si incazzò. Avrò avuto quindici anni.”

Gino Paoli (1934) cantautore e musicista italiano

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