“I politici e gli esperti concordano che per sconfiggere l'ISIS bisogna sradicare la causa principale della sua esistenza, ma poche persone concordano sulla sua natura. Dall'invasione dell'Iraq nel 2003, la vendetta è stata l'unica bandiera per ricercare la legittimità e commettere atrocità l'unico strumento per garantire il potere. In poche parole, questa è la madre tutte le cause della catastrofe che si è svolta in Iraq e in Siria e la linfa vitale del califfato. Se non si può rimuoverla, la storia si ripeterà e l'ISIS continuerà a rinascere dalle ceneri dell'ultima reincarnazione.”

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 27 Gennaio 2019. Storia

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“Il nazionalsocialismo ebbe il genio della propaganda. Essa, oltre a procurargli i trionfi più clamorosi, costituì il suo unico originario contributo alle condizioni della sua ascesa e fu qualcosa in più di un semplice strumento del potere: la propaganda fu la sua linfa vitale.”

Joachim Fest (1926–2006) storico, giornalista e saggista tedesco

Parte seconda: Tecnici e realizzatori del regime autoritario, Capitolo 2 Joseph Goebbels: «una canaglia», p. 135
Il volto del Terzo Reich

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“Con i criteri usati dalla maggior parte degli studiosi, l’invasione dell’Iraq da parte di Bush e Blair nel 2003 ha causato almeno 700.000 vittime – in un paese che non aveva storia di jihadismo. I curdi avevano ottenuto concessioni politiche e territoriali; sunniti e sciiti avevano classi e differenze settarie, ma erano in pace; i matrimoni misti erano comuni. Tre anni prima dell’invasione, ho guidato per tutta la lunghezza dell’Iraq senza paura. Nel tragitto ho incontrato gente fiera, soprattutto di essere irachena, erede di una civiltà che a loro pareva una presenza fisica.Bush e Blair hanno fatto a pezzi tutto questo. L’Iraq odierno è un nido di jihadisti. Al Qaeda – come i “jihadisti” di Pol Pot – ha colto l’opportunità fornita dall’assalto di ‘Shock and Awe’ e dalla guerra civile che ne seguì. La “ribelle” Siria ha offerto loro benefici ancora maggiori. Con la CIA e gli stati del Golfo che offrono logistica e denaro per il traffico d’armi attraverso la Turchia, l’arrivo di reclute straniere era inevitabile.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Secondo le stime della maggior parte degli studiosi, l’invasione dell’Iraq da parte di Bush e Blair nel 2003 ha causato almeno 700.000 vittime – in un paese che non aveva alcuna storia di jihadismo. I curdi avevano ottenuto concessioni politiche e territoriali; sunniti e sciiti avevano classi e differenze settarie, ma erano in pace; i matrimoni misti erano comuni. Tre anni prima dell’invasione, ho guidato lungo tutto l'Iraq senza paura. Nel tragitto ho incontrato gente fiera, soprattutto di essere irachena, erede di una civiltà che a loro pareva una presenza fisica.Bush e Blair hanno fatto a pezzi tutto questo. L’Iraq odierno è un covo di jihadisti. Al Qaeda – come i “jihadisti” di Pol Pot – ha colto l’opportunità fornita dall’assalto di ‘Shock and Awe’ e dalla guerra civile che ne seguì. La “ribelle” Siria ha offerto loro benefici ancora maggiori, insieme alla CIA e agli stati del Golfo che offrono logistica e denaro per il traffico d’armi attraverso la Turchia. L’arrivo di reclute straniere era inevitabile.

“L'invasione del regno degli emiri Sabah è il più recente capitolo del sanguinoso romanzo del Golfo, che dal ritiro britannico al di qua del Canale di Suez non ha ancora trovato una potenza militare capace di imporsi. Lo scià Reza Pahlevi c'era quasi riuscito. Con l'avvento di Khomeini e l'indebolimento dell'Iran rivoluzionario l'Iraq si è preso la rivincita. Adesso Saddam Hussein gioca tutte le sue carte, che non sono poche.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: L'invasione del regno degli emiri Sabah è il più recente capitolo del sanguinoso romanzo del Golfo, che dal ritiro britannico al di qua del Canale di Suez non ha ancora trovato una potenza militare capace di imporsi. Lo scià Reza Pahlevi c'era quasi riuscito. Con l'avvento di Khomeini e l'indebolimento dell' Iran rivoluzionario l' Iraq si è preso la rivincita. Adesso Saddam Hussein gioca tutte le sue carte, che non sono poche.

Mahátma Gándhí frase: “La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di poche persone.”
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“Nella mente di principiante ci sono molte possibilità, in quella da esperto poche.”

Shunryū Suzuki (1904–1971) monaco buddhista

Origine: Mente Zen, Mente di principiante, p. 19

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“Sono poche le persone che pensano, però tutte vogliono giudicare.”

Federico II di Prussia (1712–1786) re di Prussia

da Lettere

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