Origine: Da Cronache letterarie anglosassoni vol. III, Edizioni di storia e letteratura, 1966, Roma, p. 149.
“Mi viene il desiderio di fare un libretto sulla psicologia degl'Italiani; qualcosa come il Codice della vita italiana che Giuseppe Prezzolini, pur con qualche paravento moraleggiante, pubblicò intorno al 1919, l'ultimo anno in cui in Italia sia stata lecita una certa mancanza d'ipocrisia, e che è da ristampare d'urgenza. […] Basta per es. vedere quali strida e clamori levi ancor da noi qualsiasi manifestazione di femminismo o d'irreligiosità: siamo fermi al più nero medioevo, e prima che ci si abitui a lasciar campo alle donne (badate che intorno al Settanta – vedi l'epistolario carducciano – si poteva tranquillamente discutere di rivendicazioni femminili, e altrettanto liberamente fare dell'anticlericalismo) e ai mangiapreti, bisognerà che tramonti la mentalità meridionale che, con lo spirito retrivo del Nord, da parecchi lustri hanno governato, attraverso la burocrazia e i pubblici poteri, il nostro bel paese. Nella realtà delle cose, le donne di questi ultimi decenni, sono state, almeno nel settentrione, moderne e spregiudicate; però, socialmente e politicamente, tenute in rango d'inferiorità, e di macchine da far figli. In altri termini, i costumi si sono abbastanza adeguati a quelli dei popoli più progrediti, le leggi sono rimaste all'età della pietra.”
Origine: Pensieri di un libertino, pp. 322-3
Argomenti
vita , dio , età , leggi , donne , ancora , anno , burocrazia , campo , clamore , codice , costume , decennio , desiderio , epistolario , es. , femminismo , governato , ipocrisia , italiano , lecito , libretto , lustro , macchina , mancanza , manifestazione , medioevo , meridionale , nero , nord , paese , paravento , pietra , popolo , potere , psicologia , psicologo , pubblico , rango , rivendicazione , settentrione , spirito , tenuta , termine , tramonto , ultimo , urgenza , mentalità , inferiorità , prima , fare , realtàArrigo Cajumi 32
giornalista, scrittore e critico letterario italiano 1899–1955Citazioni simili
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Il fascista che non amava il regime
Origine: Citato in Giorgio Bassani, La Trieste di Giovanni Guglielmo Sartorio, Di là dal cuore, p. 139.
Origine e scopo dell'opera; vol. I, p. 7
I miei ricordi
Origine: Sarebbe quest'ultima frase all'origine dei motti "Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani", "Fatta l'Italia bisogna fare gli italiani" e simili, genericamente attribuiti a Massimo d'Azeglio. Tuttavia, secondo gli storici Simonetta Soldani e Gabriele Turi, nell'introduzione a Fare gli italiani. Scuola e cultura nell'Italia contemporanea, il Mulino, il motto "Fatta l'Italia bisogna fare gli Italiani" non apparterrebbe a d'Azeglio, ma sarebbe stato coniato nel 1886 da Ferdinando Martini «nel tentativo di "tradurre" il senso politico» (Carlo Fomenti, Siamo una nazione, ma chi ha fatto l'Italia?, Corriere della sera, 17 luglio 1993) di tale frase ne I miei ricordi. Si veda peraltro Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 208. Ma vd. ora C. Gigante, "'Fatta l'Italia, facciamo gli Italiani'. Appunti su una massima da restituire a d'Azeglio", in "Incontri. Rivista europea di studi italiani", anno 26, fasc. 2/2011, pp. 5-15 http://www.rivista-incontri.nl/index.php/incontri/article/view/18/18.
citato in Marino Moretti, Giuseppe Prezzolini, Carteggio. 1920-1977, a cura di Michele Ferrario, Ed. di Storia e Letteratura, 1995
Origine: Citato in La «legge stupida» secondo Mario Balotelli http://www.ilpost.it/2013/08/21/mario-balotelli-cittadinanza/, Il Post, 21 agosto 2013. Riprendendo un'intervista rilasciata a Sports Illustrated.